Non trovi marito? Prega sant’Antonio. L’iniziativa di Sabato 22 Giugno dei frati riservata ai single tra i 20 e i 50 anni: “Vogliamo aiutare chi non ha ancora trovato la propria strada”
La tradizione è nota nei luoghi antoniani e ancor più in Portogallo e America Latina.L’ha ricordato scherzando anni fa, nel novembre 2017, lo stesso papa Francesco incontrando un gruppo di studenti padovani: «In Argentina si venera tanto sant’Antonio, è il patrono delle ragazze che cercano un fidanzato» diceva in un video preso al volo, divenuto virale. E di fronte ai lunghi tempi di attesa aveva ricordato che a vent’anni le ragazze chiedevano al “Santo” che un fidanzato «venga, tenga e convenga»; a trenta «che il fidanzato venga e tenga» e a quarant’anni, se ancora non si era trovata l’anima gemella… beh l’importante è che ne arrivi uno!
Il santo dei miracoli è invocato per tante ragioni, per salute, malattia, lavoro, per ritrovare le cose perdute e anche marito o moglie!
Facendo tesoro di questa devozione, scrive Sara Melchiori su avvenire,nell’ambito del Giugno Antoniano, i frati della basilica antoniana di Padova rilanciano l’appuntamento con “Sant’Antonio casamenteiro” (che fa accasare) in programma sabato 22 giugno. Un’iniziativa gettonatissima visto che nel giro di pochi giorni le iscrizioni – obbligatorie sul sito santantonio.org – sono talmente tante che si è dovuto trovare un luogo più ampio.
Programma della giornata di condivisione e festa
Ai single della fascia 20-50 anni viene proposto un pomeriggio di riflessione, di incontro e festa: si inizia alle 16.30 nella sala Sant’Antonio Bonaventura con il “gruppo Sale”, un’esperienza avviata ai Santuari antoniani di Camposampiero (Pd) come occasione di incontro, amicizia e condivisione tra persone che si trovano sole in età matura.
Si prosegue con la messa in basilica e la preghiera “Si quaeris miracula” (Se cerchi miracoli), con cui ci si rivolge al “Santo” per le più svariate ricerche.
La giornata si conclude infine con “Love is all around”, un momento di festa e fraternità animata dalla banda musicale di Selvazzano.
“Per persone che cercano di dare un senso alla propria vita e che spesso portano sulle spale una grande sofferenza”
«Come frati – commenta il rettore del santuario, padre Oliviero Svanera – abbiamo riflettuto su una situazione che coinvolge sempre più persone che non hanno ancora trovato una propria strada nella vita, che sia affettiva, personale o lavorativa. Persone che non hanno una gratificazione o uno sbocco vocazionale adeguato, che non significa necessariamente spirituale. Persone che cercano di dare un senso alla propria vita e che spesso portano sulle spalle una grande sofferenza, anche se non espressa esplicitamente. Per loro la nostra iniziativa vuole essere un’opportunità di preghiera, riflessione e incontro affidandosi all’intercessione di sant’Antonio».
Di Sara Melchiori per Avvenire.it