L’appuntamento è per i giorni 29 e 30 aprile prossimi, un mercoledì e un giovedì che potrebbero influire sul processo di pace nell’area della cosiddetta primavera araba.I colloqui internazionali interreligiosi di Bari sono il primo concreto esito dell’appello lanciato il 20 giugno dello scorso anno dallo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio. «Salviamo Aleppo», affermò il professore, raccogliendo subito in rete svariate adesioni in calce all’hashtag #savealeppo. Parole? Buoni propositi? Non solo. Durante questi mesi si sono mobilitate le coscienze ma anche le istituzioni e soprattutto la Comunità di Sant’Egidio non si è rassegnata alle sole dichiarazioni di principio contro la guerra che impedisce la «millenaria coabitazione tra musulmani e cristiani», come sottolinea Riccardi.
Ecco dunque l’appuntamento di Bari. Servirà a un confronto di carattere religioso, culturale e istituzionale per mettere a fuoco strategie di intervento e politiche internazionali a salvaguardia di una città simbolo del Medioriente.
L’annuncio dei colloqui di Bari è stato dato ieri mattina dall’arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Francesco Cacucci, in occasione della cerimonia inaugurale dell’anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico della Puglia. E a Bari ieri c’era anche Alberto Quattrucci, responsabile di «Uomini e religioni» della Comunità di Sant’Egidio, che ha approfittato per un sopralluogo tecnico in varie strutture civili e religiose e scegliere quella logisticamente meglio attrezzata per ospitare gli incontri di fine aprile. Siamo insomma alla fase tecnico-organizzativa finale.
Più chiaro è il quadro delle presenze sotto il profilo religioso: l’obiettivo è un confronto tra cristiani e musulmani. In rappresentanza dell’Islam è previsto l’intervento dei vertici religiosi di Egitto e Libano, mentre nutrita sarà la componente cristiana: già si sa che a Bari giungeranno i patriarchi di Antiochia, Cipro e Damasco. Di primo piano sarà la delegazione del Vaticano.
Bari si conferma luogo ideale per un dialogo mediterraneo non solo per la sua strategica posizione geografica, ma anche e soprattutto per la custodia che può vantare delle reliquie di san Nicola, il santo più venerato al mondo, il primo della cristianità in Oriente. E nella basilica di San Nicola è previsto, inevitabilmente, il culmine religioso dei colloqui di Bari.
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