La Chiesa ha una nuova beata, l’italiana Giovannina Franchi, fondatrice delle Suore Infermiere dell’Addolorata, morta a Como nel 1872. In rappresentanza del Papa, la Santa Messa con rito di beatificazione è stata presieduta stamani nella città lombarda dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il servizio di Giada Aquilino per la Radio Vaticana:
Sacrificò vita e patrimonio per i poveri, fino alla morte per un’epidemia di vaiolo forse contratta proprio da uno dei suoi assistiti. È madre Giovannina Franchi, vissuta a Como tra il 1807 e il 1872. Di nobile e agiata famiglia, dopo una educazione profondamente religiosa, venne promessa in matrimonio ad un uomo molto più anziano, che però a causa di una malattia morì prima di sposarla. Mossa da una sincera fede, decise di dedicarsi alla cura dei poveri. Il cardinale Angelo Amato:
“Papa Francesco chiama madre Giovannina colei che ‘per amore di Cristo Crocifisso si è dedicata con tutte le sue forze all’assistenza corporale e spirituale degli infermi e dei moribondi’. È il ritratto essenziale della nuova Beata, che fu un’autentica eroina della carità cristiana. Imitando Gesù, da ricca si fece povera, utilizzando i suoi notevoli beni economici per alleviare le sofferenze degli ammalati poveri e abbandonati”.
Acquistò quindi un edificio in un quartiere povero della città e ne fece il centro della sua opera caritativa:
“Fondò le Suore Infermiere dell’Addolorata, ancora oggi sulla breccia nel campo della carità in Italia, Svizzera e Argentina. La missione era l’accoglienza e l’assistenza dei bisognosi, in modo particolare degli infermi da visitare a domicilio”.
L’inchiesta diocesana per la causa di beatificazione di madre Giovannina fu aperta vent’anni fa. Benedetto XVI l’ha dichiarata venerabile nel 2012. Lo scorso 9 dicembre, Papa Francesco ha approvato il miracolo che ha aperto la strada della beatificazione. Ancora il cardinale Amato:
“Madre Giovannina fa parte di quell’epopea gloriosa di Suore, autentiche eroine della nostra patria. Esse abitano in mezzo a noi e sono fari di solidarietà, di fraternità e di carità. La loro presenza è una benedizione per tutti, per la Chiesa e per la società. Per questo il nostro sentimento oggi è di ringraziamento al Signore per il dono prezioso delle Suore, generosamente dedite alla sequela di Cristo e al servizio dei fratelli con la fatica e il sacrificio quotidiano. Il nostro grazie diventa preghiera affinché lo Spirito Santo continui a far sentire la sua voce, chiamando le giovani alla vita religiosa, una vita tutta concentrata su Dio e tutta spesa nella carità verso i bisognosi”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana