Entriamo insieme a Nazareth: la città del misterioso annuncio di Maria!
La località, abitata fin dall’età del bronzo, non è menzionata in fonti ebraiche prima del III secolo, il che evidenzia il suo ruolo marginale, nell’antichità, sia nella Giudea che nella Galilea. San Girolamo nel V secolo affermava infatti che fosse un viculus ovvero un piccolo villaggio, abitato da un centinaio di persone. Nazareth sorgeva nei dintorni di Zippori, una città romana ellenistica distante circa 6,5 km.
Giulio Africano, citato da Eusebio di Cesarea (Storia Ecclesiastica 1.7.14), parla di Nazaret come un villaggio ebreo, e nello stesso passo parla di desposunoi, o parenti di Gesù, che provenivano da Nazareth e dalla vicina Cochaba e conservavano nota della loro discendenza con grande cura. Inoltre, un martire chiamato Conone, che morì in Panfilia sotto Decio (249-251), dichiarò al suo processo: “Io sono della città di Nazaret in Galilea, e sono un parente di Cristo che io servo, come i miei antenati hanno fatto”. Epifanio, che morì nel 402, afferma, basandosi su una conversazione con un certo Giuseppe che costruiva chiese a Zippori e in altre località, che fino al tempo di Costantino (IV secolo) Nazaret era abitata solo da ebrei.Questo potrebbe implicare che al tempo di Epifanio vi abitavano alcuni cristiani non ebrei (e non esclude che degli ebrei credenti in Cristo vi abitassero in precedenza). E’ incerto se questo Giuseppe abbia costruito chiese anche a Nazareth o Cafarnao. Nel frattempo le leggende su Maria, la Madre di Gesù, iniziarono a suscitare interesse sul luogo tra i pellegrini, tra i quali Elena, che fondò la Basilica dell’Annunciazione e associò un pozzo alla Madonna. Nel 570, l’Anonimo di Piacenza racconta di aver viaggiato da Zippori a Nazareth e fa cenno alla bellezza delle donne ebree del luogo, che dicono che Maria era loro parente, e annota: “La casa della santa Maria è una basilica”. La Grotta dell’Incarnazione, che si trova nella cripta della Basilica dell’Annunciazione (costruita su di essa), è indicata come il luogo della casa di Maria, in cui ella ricevette la visita dell’arcangelo Gabriele. Gli scavi, durante la costruzione della basilica moderna (edificata verso il 1960), hanno messo alla luce i resti di due chiese precedenti, una bizantina e una crociata, che testimoniano l’antichità di questa tradizione.
Nelle immediate vicinanze di Nazaret si trova la cosiddetta chiesa francescana di S. Maria del Tremore, costruita in memoria della paura provata da Maria nel vedere il figlio minacciato di morte. Proseguendo lungo la strada dedicata a Paolo VI si trovano un ricovero e il monastero delle Clarisse. Presso l’area del Monte del Precipizio, che nel versante sud contempla una discesa a picco verso la pianura di Esdrelon di quasi 300 metri, è stato ricavato un anfiteatro naturale per ospitare la celebrazione eucaristica di Benedetto XVI nel maggio 2009. Storici moderni come Mauro Pesce concordano sull’origine nazarena di Gesù, evidenziando anche il suo forte legame con la Galilea, dove si concentra anche una parte significativa della sua attività pubblica e della sua predicazione. Secondo alcuni studiosi laici, l’appellativo teologico-messianico “Nazoreo”, storpiato in “Nazareno”, potrebbe invece essere stato astoricizzato dagli evangelisti nell’indicazione del luogo di origine di Gesù a Nazaret. Il vero luogo di origine di Gesù non ci sarebbe quindi noto, anche se l’ampio rilievo che ha nei Vangeli Cafarnao potrebbe far propendere per questa località.
Nazaret, come tutta la Galilea, è stata una delle prime mete raggiunte dalla predicazione degli apostoli. Al tempo delle crociate, Nazaret possedeva varie succursali, una delle quali anche in Puglia, nella città di Barletta. A causa delle ripetute e costanti conquiste musulmane, i vescovi di Nazaret erano costretti a rifugiarsi in questi loro possedimenti secondari. Quando, nel 1291, San Giovanni d’Acri cadde per sempre in mano dei musulmani, l’arcivescovo di Nazaret si rifugiò a Barletta, fino a trasferirsi definitivamente in essa nel 1327, tanto che successivamente Barletta restò un attivo centro culturale e religioso e, nel 1860, fu elevata a diocesi da papa Pio IX col nome di Barletta-Nazareth. A partire dal 1800 la cittadina di Nazaret ha esercitato un forte influsso sul pensiero religioso cristiano, in particolare quello cattolico. La fine del potere temporale della Chiesa, ma soprattutto l’accentuarsi del ruolo dei laici nella Chiesa ha posto l’attenzione dei cattolici sul periodo di vita che Cristo ha condotto proprio a Nazaret, prima di iniziare, all’età di trent’anni, la sua predicazione. Sono, infatti, nate varie congregazioni religiose ispirate alla “Famiglia di Nazaret” (è il caso, ad esempio, della Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth) e molti mistici e santi cattolici hanno trovato nella vita nascosta di Cristo un motivo di ispirazione (tra questi, Charles de Foucauld).
a cura di Ornella Felici
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