Il brano della tradizione natalizia “Adeste fideles”? “Troppo cristiano, non si può suonare”. La pensa così, almeno, il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Casazza, la professoressa Maria Antonia Savio, che, nell’imminenza del consueto appuntamento annuale della festa della scuola, ha fatto pervenire i suoi rilievi al Corpo parrocchiale musicale che sarà protagonista dell’appuntamento, riservato ai ragazzi e alle loro famiglie
Il brano della tradizione natalizia “Adeste fideles”? “Troppo cristiano, non si può suonare”. La pensa così, almeno, il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Casazza, la professoressa Maria Antonia Savio, che, nell’imminenza del consueto appuntamento annuale della festa della scuola, ha fatto pervenire i suoi rilievi al Corpo parrocchiale musicale che sarà protagonista dell’appuntamento, riservato ai ragazzi e alle loro famiglie.
Una presa di posizione, quella della preside, che naturalmente non ha mancato di suscitare polemiche nel paese bergamasco. “Cosa significa “troppo cristiano”?”, sbotta qualche anziano nella piazza all’ombra del campanile della chiesa. “Dovremo forse chiedere il permesso a qualcuno per intonare i nostri canti di Natale? E un concerto di Natale se non è cristiano cosa è?”.
Secondo la dirigente Savio, bisogna attinmgere a un repertorio meno legato alla sensibilità cristiana, visto che l’istituto è frequentato anche da figli di immigrati. Una spiegazione che tuttavia appare poco convincente. Così come la preside appare più realista del re, visto che nessuno tra le famiglie degliu alunni aveva sollevato il problema.
“Ci è stato fatto presente – dice Silvia Micheli, 28enne componente del consiglio direttivo della banda al Giorno – che, siccome Casazza è un paese multiculturale, occorre non urtare la sensibilità di nessuno. La richiesta ci ha un po’ sorpresi perché noi siamo una banda parrocchiale. In ogni caso, essendo ospiti, abbiamo deciso, senza polemica, di optare per “Jingle bell rock”, meno connotato”. Infine il consigliere regionale della Lega Nord, Silvana Santisi Saita, ha subito rilanciato la notizia sulla propria pagina Facebook rilevando che “La scuola, che dovrebbe formare e integrare, dopo il Presepe adesso censura anche la musica”. Ma alle accuse risponde la preside dell’istituto che smentisce i fatti affermando che nel ruolo di dirigente scolastica non ha mai bloccato il brano. “È tutto falso. Nessuno – spiega la Savio – ha vietato niente a nessuno. 240 bambini avrebbero dovuto imparare a cantare in latino una canzone difficile come Adeste fideles. Che non aveva poi nulla a che vedere con lo spettacolo, che non doveva diventare un concerto di Natale, ma essere la conclusione di un lavoro scuola/ banda. La intera vicenda è stata costruita ad arte per danneggiare un dirigente serio e impegnato, per invidia e per distruggere un clima positivo che si è creato. Smentisco tutto quanto”.
di Mario Valenza per Il Giornale
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