Parole semplici, toccanti, in un clima di vera famiglia. Papa Francesco inizia il suo delicato viaggio nella Repubblica Centrafricana partendo dal Campo Rifugiati di Bangui. Senza grande cerimoniale ed in una atmosfera semplice, saluta, stringe le mani, accarezza i più piccoli.
E proprio ai più piccoli va il pensiero del Papa: ‘Vi dico che ho letto le lettere che i bambini mi hanno scritto. Pace, Unità, Amore.
.
Si deve pregare e lavorare per fare di tutto per la pace! Ma la pace senza amore, senza amicizia, senza tolleranza, senza perdono, non è possibile!
.
Ognuno di noi deve fare qualcosa. Io vi auguro, sia a voi che a tutti i centrafricani LA PACE, una grande pace tra voi! Che voi possiate vivere in pace qualsiasi sia l’etnia, la cultura, la religione, lo stato sociale, ma tutti in pace, perchè tutti siamo fratelli!
.
Mi piacerebbe che tutti diciamo insieme ‘TUTTI SIAMO FRATELLI!’ (lo fa ripetere tre volte ai presenti. Dopo di che il Papa ha benedetto i presenti ed è tornato a salutare tutti chiedendo nuovamente ‘Pregate per me!’.
A tutti voi auguro la pace! E di vivere come fratelli https://t.co/rR8oZfo6jG pic.twitter.com/IlPc3gDEqu
— Papaboys (@CiaoKarol) 29 Novembre 2015
IL BENVENUTO IN CENTRAFRICA
Il benvenuto di un’immensa folla all’aeroporto, con una bimba che ha offerto dei fiori a Francesco, sbarcato in un Paese poverissimo, grande il doppio dell’Italia, con una popolazione poco sotto i 5 milioni – oltre il 40 per cento analfabeta – che è stata dilaniata da una guerra intestina, con derive interreligiose tra cristiani e musulmani, e che ora “nonostante le difficoltà, s’incammina gradualmente alla normalizzazione della sua vita socio-politica”, ha ricordato il Papa, felice di essere lì, accompagnato dall’entusiasmo della gente lungo le strade percorse in auto verso il Palazzo presidenziale.
.
« Unité, dignité, travail ! Trois mots lourds de sens… »
“Unità, dignità, lavoro! Tre parole cariche di significato, ognuna delle quali rappresenta tanto un cantiere quanto un programma mai terminato, un impegno da mettere costantemente all’opera”, soprattutto da parte delle autorità pubbliche che per prime “dovrebbero incarnare con coerenza nella loro vita” questi valori.
Anzitutto l’unità:
“Elle est à vivre et à construire à partir de la merveilleuse diversité …”
Partire dalla “meravigliosa diversità del mondo”, evitando “la paura dell’altro”, di ciò che “non è familiare”, “non appartiene al nostro gruppo etnico”, “alle nostre scelte politiche” o “alla nostra confessione religiosa”.
“L’unité dans la diversité, c’est un défi constant, qui..”
“L’unità nella diversità è una sfida costante, che richiede la creatività, la generosità, l’abnegazione e il rispetto per gli altri”. “””
Poi la dignità:
“C’est justement cette valeur morale synonyme d’honnêteté, de loyauté.. “
Un “valore morale, sinonimo di onestà, di lealtà, di grazia e di onore, che caratterizza gli uomini e le donne consapevoli dei loro diritti come dei loro doveri e che li porta al rispetto reciproco”.
Da qui il richiamo di Francesco. Chi conduce una vita dignitosa, invece di preoccuparsi dei suoi privilegi, deve aiutare i più poveri a sviluppare il “loro potenziale umano, culturale, economico e sociale”.
“Par conséquent, l’accès à l’éducation et aux soins, la lutte contre…”
Garantire a tutti “istruzione e assistenza sanitaria”, “un’abitazione decente” e lottare “contro la malnutrizione” “dovrebbe essere al primo posto di uno sviluppo attento alla dignità umana”.
Infine il lavoro. Ha incoraggiato il Papa i centrafricani a migliorare la loro “splendida terra, sfruttando saggiamente” le “abbondanti risorse”, di un Paese ritenuto “uno dei due polmoni dell’umanità” per “la sua eccezionale ricchezza di biodiversità”.
“…je voudrais particulièrement attirer l’attention de chacun, citoyens,…”
Riferendosi l’Enciclica Laudato sì, Francesco ha richiamato la responsabilità di tutti, cittadini, autorità, partner internazionale e multinazionali “nelle scelte e nei progetti di sviluppo, che in un modo o nell’altro influenzano l’intero Pianeta”.
Il Papa ha rammentato quindi l’impegno della Chiesa in Centrafrica per affermare i valori di unità, dignità e lavoro, non dubitando – ha detto – che “le autorità attuali e future si adopereranno costantemente” per garantirle “condizioni favorevoli al compimento della sua missione spirituale”.
Ha poi incoraggiato gli sforzi della comunità internazionale.
“…aide le pays à progresser notamment dans la réconciliation,.. “
Perché aiuti il Paese a progredire “soprattutto nella riconciliazione, nel disarmo, nel consolidamento della pace, nell’assistenza sanitaria e nella cultura di una sana amministrazione a tutti i livelli”.
“Puisse le peuple centrafricain, ainsi que ses dirigeants…… “
“Possa il popolo centrafricano, come anche i suoi dirigenti e tutti i suoi partner, apprezzare il vero valore di questi benefici, lavorando incessantemente per l’unità, la dignità umana e la pace fondata sulla giustizia!”
di Redazione Papaboys