Ma i suoi nervi non hanno retto: l’ansia e la paura hanno fatto il resto. La giovane africana, raccontano gli agenti, si guardava intorno nervosa e quando finalmente ha raggiunto i controlli non voleva mettere la valigia sul nastro. “Abbiamo pensato che trasportasse droga”, racconta uno dei doganieri, che non poteva immaginare quello che avrebbe visto sullo schermo dello scanner qualche secondo dopo: “una figura umana accovacciata dentro la valigia”. Ma la sorpresa è stata anche più grande quando, una volta aperta la valigia, sono spuntati due grandi occhi neri: “Bonjour, je m’appelle Abou”, ha detto un bimbo minuto, tutto ossa e pelle scurissima. “Era molto spaventato”, raccontano i doganieri. La valigia non aveva prese d’aria, il piccolo non respirava bene in quelle condizioni, ma non presentava sintomi di asfissia. Ora Abou è in affido ai servizi sociali e la giovane è stata arrestata. Secondo i primi accertamenti, una volta passata la frontiera la ragazza avrebbe affidato il piccolo al padre che vive a Las Palmas, alle Canarie, con un regolare permesso di soggiorno. L’uomo è stato arrestato qualche ora più tardi, mentre tentava di raggiungere il figlio a Ceuta. È accusato di aver messo in pericolo la vita di un minore.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Ansa
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