E’ morto Monsignor Gerolamo Grillo, il vescovo della Madonnina di Civitavecchia. Grillo, classe 1930, vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia, è deceduto in Romania. Inizialmente scettico sulle lacrimazioni, il vescovo cambiò opinione quando, il 15 marzo, l’ultima delle quattordici lacrimazioni sarebbe avvenuta mentre teneva la statuetta fra le mani, raccolto in preghiera con alcuni testimoni.
Il presule è stato testimone del caso della Madonnina di Civitavecchia, quando dal 2 febbraio al 15 marzo 1995, una piccola statua raffigurante la Madonna, proveniente da Medjugorje, avrebbe per quattordici volte prodotto lacrime di sangue.
Ordinato sacerdote il 25 aprile 1953, fu nominato vescovo il 27 maggio successivo. Il 20 dicembre 1983 venne stato trasferito a Civitavecchia. Nel 1995, che la sua vita viene sconvolta e radicalmente cambiata dall’evento della Madonnina piangente, la povera statuina di gesso che nel giardino della famiglia Gregori versa lacrime di sangue. Il vescovo Grillo, poco simpatizzante per questi fenomeni, è inizialmente scettico. Apre all’ipotesi del soprannaturale soltanto perché gli viene chiesto esplicitamente dal Segretario di Stato Angelo Sodano, il quale gli telefona per conto di Giovanni Paolo II. Il Papa polacco sa di quella Madonnina proveniente da Medjugorje. Crede alla soprannaturalità dell’evento. Anche Grillo è costretto a cedere all’evidenza, quando la statuina, che è stata radiografata al Policlinico Gemelli e non contiene trucchi o marchingegni, lacrima sangue mentre è nelle sue mani, in presenza della sorella, del cognato del vescovo e di una suora. In quell’occasione Grillo è colto da un malore e viene chiamato il suo cardiologo di fiducia, che dopo averlo fatto riprendere constata di persona la presenza di un nuovo flebile ma visibilissimo rigagnolo di sangue scaturito dall’occhio della Madonnina.Da scettico il vescovo di trasforma in un sostenitore della soprannaturalità della lacrimazione, continuando ad avere un alleato in Vaticano: Papa Wojtyla. Il Pontefice, oggi santo, metterà la sua firma su un documento oggi conservato presso la Congregazione per la dottrina della fede, nel quale si attesta che lui ha venerato la statuina ospitata nel suo appartamento e l’ha incoronata.
Il resto della vita di Grillo è segnata da queste vicende. Il vescovo continuerà a raccogliere testimonianze e a promuovere il culto della Madonnina. Cessato il suo servizio episcopale a Civitavecchia-Tarquinia, Grillo viene nominato da Benedetto XVI canonico di Santa Maria Maggiore e viene a vivere a Roma. Continuando ogni estate a far visita alla suora rumena che aiuta gli orfani e vive da decenni nutrendosi soltanto dell’eucaristia.
di Redazione Papaboys / Fonti: Adnkronos – La Stampa
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