Lo studente di 20 anni è morto al Poma per una grave infezione. Da anni lottava contro la sindrome dei “bimbi farfalla” e contro una malformazione cardiaca. La sua storia e la sua voglia di vivere avevano commosso migliaia di persone
Per anni, praticamente dalla nascita, ha sempre lottato con la forza e il coraggio di un guerriero d’altri tempi. Ma alla fine la fragile armatura ha ceduto. E il suo sorriso, con il quale riusciva a disarmare tutti, si è spento.
Non ce l’ha fatta Riccardo Visioli,
il “ragazzo farfalla” di 20 anni di Vicomoscano di Casalmaggiore nato con due gravi malattie genetiche, la sindrome di Marfan e l’epidermolisi bollosa distrofica.Lo studente universitario è morto oggi, martedì 24 aprile, intorno alle 16.30 all’ospedale Carlo Poma dove era stato ricoverato a metà aprile per una grave infezione che lo aveva colpito mentre era a casa. Dopo aver trascorso due settimane in Rianimazione, dove è stato sottoposto ad una massiccia terapia antibiotica, venerdì scorso era stato trasferito al Malattie Infettive perché la febbre era scomparsa e le sue condizioni di salute legate all’infezione erano migliorate. Ma questa mattina c’è stato un improvviso tracollo, dovuto perlopiù alla sua fragilità generale.
La notizia della scomparsa è corsa veloce per le corsie del Carlo Poma, dove ormai da mesi – e non solo all’interno dell’ospedale – Riccardo era diventato il simbolo del coraggio di vivere e della lotta alla malattia, vissuta con una straordinaria serenità e un’incalcolabile fiducia nel futuro. Quella di Riccardo Visioli, che frequentava il primo anno di Lettere Classiche all’università di Bologna, è stata una vita segnata da una continua corsa ad ostacoli. Intelligenza, forza e coraggio, con cui affrontava le cure mediche, lo hanno sempre aiutato a vincere anche le tappe più difficili.
Circa tre mesi era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico salvavita che era perfettamente riuscito. L’aorta ascendente si era gonfiata arrivando ad una dilatazione di sette centimetri (il diametro normale è di due) e ogni giorno rischiava di rompersi. Un’operazione ad elevato rischio su un paziente affetto anche da epidermolisi bollosa distrofica, la sindrome dei “bimbi farfalla”.
Gli specialisti del Carlo Poma hanno dovuto sostituire d’urgenza la valvola aortica e l’aorta ascendente con due protesi e rimettere a posto le coronarie. Riccardo era stato dimesso, dopo alcune settimane di ricovero, ed era tornato a casa in buone condizioni di salute. Ma nei giorni scorsi una batterio si è infilato nella sua fragile armatura spegnendogli il sorriso per sempre.
Fonte: La Gazzetta di Mantova
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