È di almeno 50 morti il bilancio dei violenti combattimenti scoppiati nel sud dell’Afghanistan fra opposte fazioni di talebani, una delle quali sarebbe passata sotto le bandiere dello Stato Islamico. E sempre a miliziani integralisti affiliati all’Is viene attribuita la decapitazione di sette civili rapiti circa un mese fa. Il servizio di Marco Guerra:
Lo Stato Islamico raccoglie consensi e adesioni anche fra i talebani afghani. Gruppi di militanti integralisti degli ex studenti coranici si sono affiliati all’Is ed hanno cominciato ad operare nelle province afghane sud-orientali, scontrandosi con le forze di sicurezza e con i miliziani dell’Emirato islamico dell’Afghanistan. Ieri nella provincia meridionale di Zabul si sono combattuti i talebani fedeli al Mullah Akhtar Mansoor, successore del defunto Mullah Omar, e quelli della fazione “scissionista” filo-Is che segue il suo nuovo leader, Mullah Mohammad Rassol. Questi ultimi – ha spiegato il governatore della provincia – sono affiancati da combattenti arabi del califfato e da mujaheddin uzbechi. I civili hanno dovuto lasciare la zona a causa dei violenti combattimenti fra i due gruppi. E la provincia afghana di Zabul è stata anche il teatro della decapitazione, avvenuta sabato scorso, di sette passeggeri di un autobus, fra cui tre donne, rapiti un mese fa proprio dai talebani filo-Is. Le autorità temono che lo scontro tra gruppi rivali di jihadisti possa portare ad una nuova ondata di violenze.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)