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Aiutami Signore a tornare ai tuoi piedi

GIORNI PERSI

 

Giorni persi, Signore

nell’ansiosa ricerca della stima d’altri.

Nella continua altalena dei miei stati d’animo.

Nella contabilità ansiosa che tengo di me stessa.

Nei desideri impazienti e disordinati.

Persino nel fare il bene!

 

Vorrei rifugiarmi in te,

ricordando che sono figlia di Dio.

Ma, in fondo, non «posso» crederci.

Mi trattiene il desolato panorama.

Di me stessa.

 

Aiutami a tornare ai tuoi piedi.

 

Tu che ti «commuovi profondamente».

Anche solo «a vedermi da lontano».

Tu che non cessi di «attirarmi a te».

Con tenerezza silenziosa.

Tu che mi ami da morire.

Anche quando non lo credo.

Perché non lo sento.

 

Aiutami a tornare ai tuoi piedi.

 

Per fare Pasqua con te.

Per credere che non sono nata solo dalla carne.

Per morire.

Ma sono rinata dallo Spirito.

Perché tutto diventi vita.

Anche il male che mi porto dentro

ripetitivo, noioso, umiliante.

 

«Nostro Signore è sulla terra come una madre che porta il suo bambino in braccio… Questo bambino è cattivo, dà calci alla madre, la morde, la graffia, ma la madre non ci fa nessun caso; ella sa che, se lo molla, il bambino cade, non può camminare da solo. Ecco come è nostro Signore; Egli sopporta tutti i nostri maltrattamenti, sopporta tutte le nostre arroganze, ci perdona tutte le nostre sciocchezze, ha pietà di noi malgrado noi». San Giovanni Maria Vianney

 

«Una radicale conversione a Cristo, può, se non guarire del tutto, trasfigurare i mali oscuri, eliminandone il peso insopportabile. Nei mali psichici, oltre alle medicine se opportune, occorre puntare tutto su Dio e sulla Sua parola (meditando e studiando la Sacra Scrittura, usando i salmi con vera applicazione), su quanto Lui ci ama, per entrare con l’aiuto dello Spirito, continuamente invocato e desiderato sopra ogni cosa, nel realismo di un amore senza limiti.

Occorre sovrapporre questo realismo al ritorno dell’ansia… si possono aiutare scrupolosi e ansiosi a distrarsi violentemente dalla paura, sapendo che Dio ha pensieri di pace e non di afflizione… nella maggior parte dei casi, questi mali si ingrossano proprio per la paura che causano… la paura ingenera paura…

È il progetto della mortificazione interiore… che deve cacciare pensieri vani e tentazioni impure, ma anche, e forse di più, i pensieri ansiosi che non provengono certamente da Dio… lo scrupoloso deve fissarsi con gioia sulla misericordia di Dio e non permettere che la fantasia lo riporti per più di un secondo di orologio sulla paura». Ugo Borghello

 

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La riflessione e preghiera è scritta da Stefania Perna ed è contenuta nel libro ’50 preghiere per cercatori di speranza’

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