In questo bel clima pasquale saluto cordialmente tutti voi, cari pellegrini venuti dall’Italia e da varie parti del mondo per partecipare a questo momento di preghiera. In particolare – ha detto Papa Francesco dopo la preghiera del Regina Coeli – , sono lieto di accogliere la delegazione del “Movimento Shalom“, che è arrivata all’ultima tappa della staffetta solidale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle persecuzioni dei cristiani nel mondo. Il vostro itinerario sulle strade è finito, ma deve continuare da parte di tutti il cammino spirituale di preghiera intensa, di partecipazione concreta e di aiuto tangibile in difesa e protezione dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, perseguitati, esiliati, uccisi, decapitati, per il solo fatto di essere cristiani. Loro sono i nostri martiri di oggi. E sono tanti. Più numerosi che nei primi secoli. Auspico che la Comunità Internazionale non assista muta e inerte di fronte a tale inaccettabile crimine, che costituisce una preoccupante deriva dei diritti umani più elementari. Auspico veramente che la Comunità internazionale non rivolga lo sguardo da un’altra parte.
A ciascuno di voi, auguro di trascorrere nella gioia e nella serenità questa Settimana in cui si prolunga la gioia della Risurrezione di Cristo. Per vivere più intensamente questo periodo, ritorno sullo stesso argomento, ci farà bene leggere ogni giorno un brano del Vangelo in cui si parla dell’evento della Risurrezione. Leggere tutti i giorni. Ciò ci farà bene. Buona e Santa Pasqua a tutti! Per favore, non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!
PAROLE DEL PAPA PRIMA DEL REGINA COELI
Nelle sue meditazioni precedente al Regina Coeli, il Santo Padre commentando il Vangelo del giorno (Mt 28,8-15) che “ci presenta il racconto delle donne che, recatesi al sepolcro di Gesù, lo trovano vuoto e vedono un Angelo che annuncia loro che Egli è risorto”, ha sottolineato la prole di Gesù Risorto: «Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno» “Noi annunciamo la risurrezione di Cristo quando la sua luce rischiara i momenti bui della nostra esistenza”, ha osservato il Papa e poi ha aggiunto: “Possiamo condividerla con gli altri; quando sappiamo sorridere con chi sorride e piangere con chi piange; quando camminiamo accanto a chi è triste e rischia di perdere la speranza; quando raccontiamo la nostra esperienza di fede a chi è alla ricerca di senso e di felicità.”
Prima di concludere Francesco ha ricordato: “La Galilea è la “periferia” dove Gesù aveva iniziato la sua predicazione; e di là ripartirà il Vangelo della Risurrezione, perché sia annunciato a tutti, e ognuno possa incontrare Lui, il Risorto, presente e operante nella storia. Questo dunque è l’annuncio che la Chiesa ripete fin dal primo giorno: “Cristo è risorto!”. (…) A tutti e a ciascuno, dunque, non stanchiamoci di ripetere: Cristo è risorto! Ripetiamolo con le parole, ma soprattutto con la testimonianza della nostra vita. La lieta notizia della Risurrezione dovrebbe trasparire sul nostro volto, nei nostri sentimenti e atteggiamenti, nel modo in cui trattiamo gli altri. (…) La Pasqua è l’evento che ha portato la novità radicale per ogni essere umano, per la storia e per il mondo: è trionfo della vita sulla morte; è festa di risveglio e di rigenerazione. Lasciamo che la nostra esistenza sia conquistata e trasformata dalla Risurrezione!”
Invitando i fedeli e pellegrini presenti a recitare il Regina Coeli il Papa ha detto: “Recitiamo dunque questa preghiera con la commozione dei figli che sono felici perché la loro Madre è felice.”