“Ascoltare e riconoscere la sua voce, infatti, implica intimità con Lui, che si consolida nella preghiera, nell’incontro cuore a cuore con il divino Maestro e Pastore delle nostre anime”.
Papa Francesco ha commentato così il Vangelo odierno del Buon Pastore prima della recita della preghiera mariana del Regina Coeli.
“Il Buon Pastore ,Gesù, – ha detto il Papa- è attento a ciascuno di noi, ci cerca e ci ama, rivolgendoci la sua parola, conoscendo in profondità il nostro cuore, i nostri desideri e le nostre speranze, come anche i nostri fallimenti e le nostre delusioni. Ci accoglie e ci ama così come siamo, con i nostri pregi e i nostri difetti”.
E la intimità con lui nella preghiera “rafforza in noi il desiderio di seguirlo, uscendo dal labirinto dei percorsi sbagliati, abbandonando i comportamenti egoistici, per incamminarci sulle strade nuove della fraternità e del dono di noi stessi, ad imitazione di Lui” E solo così “potremo anche attirare verso di Lui quelle persone che lo stanno cercando, ma forse senza saperlo. Ci sono tante persone, che solo Dio conosce nel loro cuore, e che sono già sue “pecore”, ma hanno bisogno di un fratello, di una sorella che le conduca a Gesù Cristo. Poter fare questo è una grande grazia e una grande gioia!”
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nel Vangelo di oggi (cfr Gv 10,27-30) Gesù si presenta come il vero Pastore del popolo di Dio. Egli parla del rapporto che lo lega alle pecore del gregge, cioè ai suoi discepoli, e insiste sul fatto che è un rapporto di conoscenza reciproca. «Le mie pecore – dice – ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute» (vv. 27-28). Leggendo attentamente questa frase, vediamo che l’opera di Gesù si esplica in alcune azioni: Egli parla, conosce, dà la vita eterna, custodisce.Il Buon Pastore – Gesù – è attento a ciascuno di noi, ci cerca e ci ama, rivolgendoci la sua parola, conoscendo in profondità il nostro cuore, i nostri desideri e le nostre speranze, come anche i nostri fallimenti e le nostre delusioni. Ci accoglie e ci ama così come siamo, con i nostri pregi e i nostri difetti. Per ciascuno di noi Egli “dà la vita eterna”: ci offre cioè la possibilità di vivere una vita piena, senza fine. Inoltre, ci custodisce e ci guida con amore, aiutandoci ad attraversare i sentieri impervi e le strade talvolta rischiose che si presentano nel cammino della vita.Ai verbi e ai gesti che descrivono il modo in cui Gesù, il Buon Pastore, si relaziona con noi, fanno riscontro i verbi che riguardano le pecore, noi: «ascoltano la mia voce», «mi seguono». Sono azioni che mostrano in che modo noi dobbiamo corrispondere agli atteggiamenti teneri e premurosi del Signore. Ascoltare e riconoscere la sua voce, infatti, implica intimità con Lui, che si consolida nella preghiera, nell’incontro cuore a cuore con il divino Maestro e Pastore delle nostre anime. Questa intimità con Gesù, questo di essere aperto con Gesù, rafforza in noi il desiderio di seguirlo, uscendo dal labirinto dei percorsi sbagliati, abbandonando i comportamenti egoistici, per incamminarci sulle strade nuove della fraternità e del dono di noi stessi, ad imitazione di Lui. Dunque, il Vangelo odierno ci invita a vivere il nostro rapporto con Cristo con piena confidenza e familiarità. In questo modo potremo anche attirare verso di Lui quelle persone che lo stanno cercando, ma forse senza saperlo. Ci sono tante persone, che solo Dio conosce nel loro cuore, e che sono già sue “pecore”, ma hanno bisogno di un fratello, di una sorella che le conduca a Gesù Cristo. Poter fare questo è una grande grazia e una grande gioia!Non dimentichiamo che Gesù è l’unico Pastore che ci parla, ci conosce, ci dà la vita eterna e ci custodisce. Noi siamo il suo gregge e dobbiamo solo sforzarci di ascoltare la sua voce, mentre con amore Egli scruta la sincerità dei nostri cuori. E da questa continua intimità con il nostro Pastore, scaturisce la gioia di seguirlo lasciandoci condurre alla pienezza della vita eterna.Ci rivolgiamo ora a Maria, Madre di Cristo Buon Pastore. Lei, che ha risposto prontamente alla chiamata di Dio, aiuti in particolare quanti sono chiamati al sacerdozio e alla vita consacrata ad accogliere con gioia e disponibilità l’invito di Cristo ad essere suoi più diretti collaboratori nell’annuncio del Vangelo e nel servizio del Regno di Dio in questo nostro tempo.
In tanti Paesi, oggi si celebra la “Festa della mamma”. Vorrei inviare un caro saluto a tutte le mamme, ringraziandole per la loro preziosa opera nella crescita dei figli e nella tutela del valore della famiglia. Ricordiamo anche le mamme che ci guardano dal cielo e continuano a vegliare su di noi con la preghiera. Il nostro pensiero va anche alla nostra Mamma celeste, che celebreremo domani 13 maggio, con il nome di Nostra Signora di Fatima. A Lei ci affidiamo per proseguire con gioia e generosità il nostro cammino.Oggi, Quarta Domenica di Pasqua, Domenica del “Buon Pastore”, ricorre la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che quest’anno ha come tema: “Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio”. In tutte le comunità si prega in modo particolare per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Stamani, nella Basilica di San Pietro, ho avuto la gioia di ordinare 19 nuovi Sacerdoti. Mentre saluto con affetto questi neo-presbiteri insieme con i loro familiari e amici, vi invito a ricordare quanti il Signore continua a chiamare per nome, come fece un giorno con gli Apostoli sulla riva del lago di Galilea, perché diventino “pescatori di uomini”.
Saluto tutti voi, famiglie, gruppi parrocchiali e singoli fedeli provenienti dall’Italia e da diversi Paesi. In particolare, saluto i pellegrini del Texas e quelli di Valencia; i fedeli di Gela e di Pistoia; i ragazzi della Cresima di Parma, gli scout di Cossato e quelli di Frosinone.
A tutti auguro una buona domenica. E per favore non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!
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