TORINO – Oltre 1000 titoli, disposti su scaffali tutt’intorno a una grande cupola di San Pietro “fatta” di libri. Si presenta così lo stand della Santa Sede al Salone internazionale del Libro di Torino, che quest’anno la vede come Paese ospite d’onore. Il Salone – come pure lo stand – è stato inaugurato questa mattina alla presenza del ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini, che prima di visitare lo stand vaticano ha detto: “Grazie alla Santa Sede per aver dato prestigio a questa edizione del Salone”.
“Una presenza fisica imponente – così Rolando Picchioni, presidente del Salone e della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, ha definito lo stand della Santa Sede – che rappresenta un segno che resterà nella storia del Salone”. Mentre per il direttore editoriale della kermesse, Ernesto Ferrero, è “la cosa più bella che si sia vista in 27 anni di Salone”, “una metafora che ci riguarda tutti: senza quei ‘mattoni di carta’ non ci può essere crescita”. La Libreria Editrice Vaticana è presente a Torino con 700 volumi e occupa il 70 per cento dello stand. E uno dei quattro “emicicli” ricostruito attorno alla Cupola è totalmente dedicato ai libri di e su Papa Francesco pubblicati dalla LEV.
Ma al fianco dell’Editrice Vaticana ci sono pure le pubblicazioni dei Musei Vaticani, della Biblioteca Apostolica Vaticana, del Pontificio Consiglio della Cultura, delle Accademie Pontificie.
Nell’ampio stand della Santa Sede, oltre ai libri, ci sono poi in mostra alcuni pezzi rari, provenienti proprio dal Vaticano: reperti archeologici, come marmi romani del III e IV secolo; quindi un’Iliade del 1477, un libro d’ore del XV secolo, un’illustrazione della voragine infernale della Commedia dantesca realizzata da Sandro Botticelli. E anche quattro lettere autografe: una di Cavour, le altre tre indirizzate a Pio IX da don Giovanni Bosco, da Carlo Alberto re di Sardegna e dal re d’Italia Vittorio Emanuele.
Tra le altre istituzioni vaticane presenti allo stand di Torino, anche l’Archivio Segreto Vaticano, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, l’Ufficio Filatelico e Numismatico e la Radio Vaticana.
Luca Caruso