Qualche problema in metropolitana, che è rimasta ferma per sei minuti dopo che una persona si era posizionata sui binari. Controlli serrati ai tornelli delle quattro entrate.
All’Expo anche l’ex presidente della Repubblica Napolitano, accompagnato dalla moglie Clio: hanno visitato con il ministro Martina il padiglione Zero.
I padiglioni
Tutti i padiglioni lungo il Cardo e il Decumano (le due strade principali del sito espositivo) saranno aperti e visitabili da oggi. Dai 54 padiglioni dei Paesi partecipanti (fra cui anche la Santa Sede) con spazio proprio, ai 9 cluster (caffè, cacao, zone aride, spezie, isole, bio-mediterraneo, cereali e tuberi, frutta e legumi, riso) dove hanno trovato casa altri 86 Paesi che non hanno potuto affrontare i costi e gli investimenti per un proprio padiglione. Accanto a questi ci saranno anche gli spazi espositivi dei cosiddetti “partecipanti non ufficiali”: come Caritas Internationalis, Casa Don Bosco, la Fabbrica del Duomo con la copia in formato reale della Madonnina e Save the Children. Il padiglione Cascina Triulza (l’unico edificio già esistente sull’area, completamente restaurato e rinnovato) ospita la società civile.
Il tema
Tutti i padiglioni e le aree espositive declineranno il tema centrale dell’Expo, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Ogni Paese metterà in mostra le proprie conoscenze e ricchezze in tema di cibo, alimentazione e sostenibilità. Sono in molti a credere (a partire dai partecipanti che hanno deciso di non mancare al grande appuntamento milanese) che la vera ricchezza dell’Esposizione universale di Milano, sia proprio il suo tema. Una sfida globale che avrà il suo lascito immateriale con la Carta di Milano, l’impegno contro la fame nel mondo e lo spreco alimentare che sarà consegnato al segretario dell’Onu, Ban-Ki-Moon, a ottobre, dopo un dibattito lungo sei mesi.
Le attese
Oltre 20 milioni i visitatori attesi nel semestre maggio-ottobre. Perlopiù italiani (12 milioni), i restanti da tutto il mondo: cinesi, americani ed europei in prima linea. Da oggi a domenica, si stima che saranno 190mila gli italiani che approfitteranno del weekend per visitare l’Expo.
Il maxi-banchetto multietnico
Con l’Esposizione universale prende il via anche «un maxi-banchetto multietnico senza precedenti». Sul sito espositivo saranno serviti una media di oltre 140mila pasti al giorno distribuiti in ristoranti, bar-caffetterie, chioschi e postazioni di street food, ma anche nei padiglioni stranieri che sono attrezzati con la propria ristorazione e nei padiglioni collettivi.
La città
Negli ultimi diciotto mesi sono stati spesi oltre 50 milioni per rifare strade, marciapiedi e aree verdi. Restaurare monumenti e “lucidare” il luoghi simbolo di Milano. Da ieri le bandiere di tutti i Paesi partecipanti all’Esposizione sventolano lungo viale Forlanini, la “porta” di ingresso in città dall’aeroporto di Linate. Anche le bandiere istituzionali dell’Unione europea, dell’Italia e del Comune di Milano, sventolano su 500 spazi comunali in tutta la città. Milano fino a fine ottobre ospiterà oltre 7mila eventi per il FuoriExpo,: tutto ciò che succede in città, dal centro alle periferie, nei 184 giorni dell’Esposizione universale.
Mobilità
Treni raddoppiati, una nuova linea della metropolitana (la M5), nuove strade, autostrade e parcheggi. Il piano mobilità per Expo messo in campo da Comune di Milano e regione Lombardia, con il coordinamento di Prefettura e Questura garantisce l’accesso al sito espositivo, su gomma e ferro, attraverso quattro ingressi principali: due a Ovest (Triulza e Fiorenza), uno a est (Roserio) e uno a sud (Merlata). Fiorenza sarà raggiungibile con la metropolitana, Triulza con il treno. Per chi sceglie l’auto, sarà possibile prenotare un posto ai parcheggi (fino a 48 prima – ma solo chi ha già il biglietto d’ingresso all’Expo) e da lì con navetta gratuita sul sito espositivo.
Sicurezza
Dalla centrale operativa di via Drago, a un chilometro dal sito espositivo, da oggi sono accese le oltre 50 telecamere che saranno monitorate 24 ore su 24, sette giorni su sette, fino a ottobre, per sorvegliare i flussi di persone, mezzi e merci. Grazie al coordinamento tra forze dell’ordine, polizia locale, Asl e protezione civile, i servizi per la sicurezza e la mobilità saranno pronti ad intervenire in caso di criticità.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire
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