Categorie: L'altro Mondiale

Al via la Clericus Cup

Riparte il campionato di calcio per religiosi con 382 giocatori di 67 Paesi. Porteranno sulla maglietta la frase di Francesco: «Giochiamo in attacco la partita del Vangelo»

I seminaristi e i sacerdoti dei collegi e degli istituti pontifici romani rinnovano la loro sfida calcistica nella IX edizione della Clericus Cup. Il campionato di calcio per religiosi riparte tra poche ore: sabato 7 marzo sui campi del Pontificio oratorio di San Pietro.

L’edizione 2015 del campionato di calcio vaticano – presentata giovedì mattina 5 marzo all’Auditorium del Pontificio Collegio Urbano – sarà tutta sotto il segno di Papa Francesco. I 382 calciatori di 67 Paesi, che militeranno nelle 16 squadre iscritte al torneo, porteranno stampate sul petto le parole che il santo Padre ha pronunciato il 7 giugno 2014, in occasione dei 70 anni del Centro sportivo italiano, l’ente di promozione sportiva che organizza da otto anni il campionato per religiosi: «Giochiamo in attacco la partita del Vangelo».

Durante la presentazione del torneo don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico nazionale del Csi e presidente della Clericus Cup, ha giustificato la presenza, a pieno titolo, della Chiesa nel mondo dello sport: «Cosa ci fa un prete nello sport? Ci sta perché nello sport c’è un uomo concreto. E ovunque c’è un uomo concreto, c’è Gesù Cristo. Attaccare significa “giocare a uomo”, farsi vicino ad ogni uomo». Al contempo anche il lavoro della Chiesa ha molto da imparare dallo sport, come ha detto il vescovo Josef Clemens, segretario del Pontificio consiglio per i Laici: «Anche il lavoro pastorale è un lavoro di squadra. È il talento di tutti che porta alla vittoria, nello sport come nell’evangelizzazione. La Clericus Cup è un esercizio su come formare una squadra».

Monsignor Melchor Sanchez, sottosegretario del Pontificio consiglio per la Cultura, ha lamentato l’assottigliarsi della dimensione ludica nei seminari: «Prima nei seminari si giocava di più. Forse ora ci sono più palestre, ma si gioca di meno. E questo è un fenomeno culturale molto significativo. Tutti i giocatori della Clericus Cup sono invece chiamati a diventare educatori». Ma lo sport e la sua dimensione “socializzante” scarseggia anche tra i laici, come ha denunciato Paolo Masini, assessore allo Sport di Roma Capitale: «Oggi ci sono troppe Playstation in giro. Sogno un mondo con più bambini con le ginocchia “sbucciate” in giro, a causa delle partite di calcio».

Dove è presente, tuttavia, lo sport può essere occasione di riscatto sociale. «Lo sport – ha detto Christian Carrara, presidente della Commissione sport e cultura della Regione Lazio – ha enorme capacità di coesione sociale. Può essere uno strumento da fornire ai poveri e alle periferie per uscire dalla povertà. Dà ai poveri la possibilità di esprimersi. Lo sport però ha dei rischi: che si trasformi in occasione di successo».

Nelle otto passate edizioni sono stati segnati 1.331 gol in 379 partite. Sabato 7 marzo alle 9, si inizia con il girone A. Sul campo A della Petriana, i campioni in carica del Pontificio Collegio Urbano incontrano il Pontificio Seminario Gallico. Alle 10,30 i North american Martyrs, che offriranno i sacrifici del loro campionato ai cristiani che soffrono persecuzioni in Medio oriente, sfidano il Collegio San Paolo. Sabato scende in campo anche il girone B. Alle 9 il Redemptoris Mater, tre volte campione, si confronta con il Collegio Belga. A seguire, alle 10,30, la Pontificia università Gregoriana aspetta il Pontificio Collegio Messicano. Domenica 8 marzo alle 14,30 l’Istituto Teologico San Pietro affronta il Collegio Spagnolo. Alle 16 derby sudamericano tra Collegio Pio Latinoamericano e Collegio Pio Brasiliano. Per il quarto ed ultimo girone (D) alle 14,30 la Sedes Sapientiae esordisce contro gli Agostiniani-Guanelliani; il Collegio Sacerdotale Altomonte affronta il Mater Ecclesiae.

La IX Clericus Cup – che ha ricevuto il patrocinio dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero turismo e sport della Cei, del Pontificio consiglio per i Laici e del Pontificio consiglio per la Cultura – eleggerà il vincitore 2015 nella finale del 23 maggio.

Fonte. RomaSette.it

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