A 4 anni un’osteosarcoma lo costringe all’amputazione dell’arto. Ma lui non si dà per vinto e, grazie alla dedizione del suo istruttore, ora nuota con i suoi coetanei.
E’ riuscito a risvegliarsi da un incubo e ora nuota felicemente in piscina come tanti altri bambini. La storia è quella di Alessandro Vielmi, un bambino cresciuto troppo in fretta, con un passato vissuto a tu per tu con il male dei mali. Quando aveva solo quattro anni, oggi ne ha 8, i genitori, Emanuele e Marina, notarono infatti un gonfiore sospetto all’altezza della spalla destra. Pensarono ad un semplice ematoma ma la sentenza fu spietata: si trattava di un tumore alle ossa, di un’osteosarcoma.
L’amputazione come unica scelta – Senza perdersi d’animo i genitori iniziano la loro lotta contro il tempo. Alessandro viene ricoverato nel reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale di Brescia, un’eccellenza in questo tipo di patologia, e inizia subito le cure di routine, sottoponendosi a cicli di chemioterapia. Poi la terribile decisione: per poter sconfiggere il tumore e far sopravvivere il bambino bisogna amputare il braccio destro, fino alla spalla.
Ora nuota con i suoi coetanei – L’intervento va bene, Alessandro guarisce e bisogna voltar pagina. Come se niente fosse, torna all’asilo, non si abbatte per qualche sguardo di troppo dei suoi compagnetti. Poi l’altro grande passo. Dopo appena 18 mesi, dietro consiglio dei sanitari, i genitori decidono di fargli fare un po’ di nuoto. Oggi, grazie alla sua caparbietà e alla grande dedizione del suo istruttore, che ha studiato il caso per poter far fronte all’impegno, va regolarmente in piscina e pur potendo contare solo sul braccio sinistro riesce a svolgere l’allenamento come gli altri suoi coetanei.
Forza Alessandro, piccolo pesciolino, noi preghiamo per te e ti vogliamo bene!
di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys