Lourdes
LEGGI: Oggi ricordiamo la Madonna di Lourdes. Ecco la storia
Alexis Carrel era nato a Lione nel 1873 e a cinque anni è rimasto orfano di padre. Lasciò la città d’origine per andare a vivere in campagna con la madre. Successivamente tornò a Lione per gli studi liceali e per frequentare la Facoltà di Medicina. Gli studi universitari, lo spinsero ad abbandonare le convinzioni religiose, ricevute dalla famiglia.
Durante il percorso accademico, negli ambienti medici si discuteva molto di Lourdes e dei suoi miracoli. L’opinione pubblica era divisa in due fazioni: chi non aveva dubbi sulla veridicità delle apparizioni, e chi – invece – metteva in discussione i racconti della piccola Bernadette. Mosso dal desiderio di comprendere meglio il “mistero Lourdes”, nel 1903, Carrel volle partire alla volta della cittadina francese.
Partì su un treno di pellegrini, molti di questi, malati. Era uno dei cosiddetti “treni della speranza”. Fu proprio durante questo viaggio che Carrel, visitando gli ammalati, rimase colpito dalle condizioni di una donna, affetta da peritonite tubercolare. Leggiamo come annota l’episodio lo stesso Carrel nel libro in cui racconterà la sua conversione, “Viaggio a Lourdes”:Durante il soggiorno a Lourdes, non perse di vista la giovane donna che nella realtà si chiamava Marie Bailly. Nel racconto, prese il nome di Maria Ferrand. Carrel, su di lei – ormai – aveva espresso la sua “sentenza” da medico: pochi giorni e sarebbe sicuramente morta. Ma, accadde qualcosa di inspiegabile, qualcosa che andava oltre la scienza.
Continuiamo il racconto:
Il medico non credeva ai suoi occhi, ma dal giorno di quella inspiegabile guarigione, ritornò a credere in Dio.
Dopo Lourdes, diventò premio Nobel per la Medicina nel 1912 e un cristiano innamorato di Maria.
“Vergine dolce che soccorri gli infelici, proteggimi. Io credo in Te. (…) Il Tuo nome è più dolce del sole del mattino. Prendi Tu il peccatore inquieto dal cuore in tempesta che si consuma nella ricerca delle chimere. Sotto i consigli profondi e duri del mio orgoglio intellettuale giace, ancora soffocato, il più affascinante di tutti i sogni, quello di credere in Te, di amarti come i frati dall’anima candida”.
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