Dopo che la corte di appello di Londra ha respinto il ricorso dei genitori di Alfie Evans, il padre del bambino ha detto ai giornalisti che Alfie non ha più bisogno di stare in terapia intensiva
Dopo che la corte di appello di Londra ha respinto il ricorso dei genitori di Alfie Evans, il padre del piccolo, affetto da una rara malattia neurodegenerativa, dice che oggi ci sarà un incontro con i medici per discutere di portare a casa suo figlio, Alfie Evans. Sky News riferisce che Tom Evans ha detto ai giornalisti davanti all’ospedale Alder Hey di Liverpool che suo figlio non ha più bisogno di essere in terapia intensiva.
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Alfie Evans non sarà quindi trasferito in Italia, e resta nell’Alder Hey Hospital di Liverpool, dove respira senza l’aiuto della ventilazione. Nella serata del 25 aprile è stato respinto il ricorso di Tom Evans e Kate James, presentato affinché il bimbo di 23 mesi affetto da una malattia neuro degenerativa e al quale l’Italia ha concesso la cittadinanza venisse preso in cura dall’ospedale Bambino Gesù di Roma.
“Siamo stati respinti ieri per andare in Italia, purtroppo”, ha detto Tom Evans. “Potremmo spingerci oltre, ma sarebbe la cosa giusta da fare, ci sarebbero più critiche? Quindi quello che facciamo oggi è un incontro con i medici di Alder Hey e ora iniziamo a chiedere di andare a casa“. Tom Evans ha aggiunto: “Alfie non ha più bisogno di cure intensive. Alfie è sdraiato sul letto con un litro di ossigeno. Alcuni dicono che è un miracolo, non è un miracolo, è una diagnosi errata”.
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Evans ha sottolineato – riporta il quotidiano on line Avvenire – che suo figlio è stato staccato dalla ventilazione forzata tre giorni fa e non mostra segni di peggioramento. “Non si è svegliato, è ancora un po’ debole, ma quello che chiediamo è di andare a casa a sostenere la sua vita”, ha aggiunto il padre. Il padre di Alfie ha detto che i medici di Alder Hey potrebbero essersi “sbagliati” e ha aggiunto: “Alfie vive, comodamente, felicemente, senza ventilazione, senza alcuna forma di ventilazione”.