Corpus et Salus

Allarme (e paura) meningite. In Toscana ricoverato bambino di 8 anni. Le cose da sapere

E’ allarme meningite in Toscana: ricoverato all’ospedale Meyer di Firenze un bambino di 8 anni colpito dal tipo C della malattia. Il bimbo è di Livorno. Ora si trova all’ospedale pediatrico in prognosi riservata. Dopo aver diagnosticato il caso di meningite, i medici del Meyer hanno attivato le cure necessarie.

Intanto è morta all’ospedale di Livorno, un mese dopo il suo ricovero, Lilia Agata Caputo, 64 anni, originaria di Rimini, ma residente a Viareggio (Lucca). La donna è deceduta a causa di complicazioni legate a una vasculite cerebrale. Per l’ex insegnante, in pensione dalla scorso anno, il calvario era iniziato il 24 ottobre con febbre alta: da allora la situazione non è più migliorata. Dopo essere stata trasportata all’ospedale Versilia dove le venne diagnosticata una meningite pneumococcica, la donna fu trasferita all’ospedale di Livorno.

Ma in Toscana è il secondo decesso per meningite in due giorni: ieri la morte di una donna a Firenze. Questo pomeriggio a Viareggio (Lucca) dalle 15 sarà allestita per l’ex insegnante la camera ardente presso la sede della Croce Rossa Italiana in via Macchivalli, associazione della quale fa parte il marito. I funerali si terranno domani pomeriggio alle 15,30 nella chiesa di Sant’Antonio.

L’Istituto Superiore di Sanità ribadisce che in Toscana non bisogna abbassare la guardia e che è necessaria anche la vaccinazione degli adulti.




LE COSE DA SAPERE

Saliva, starnuti, baci, scambio di posate, condivisione di alimenti: si trasmette cosi’ la meningite batterica, malattia non frequente ma molto aggressiva, al punto che una persona su dieci, tra chi si ammala, muore, e tre riportano conseguenze permanenti. Evitarla e’ possibile grazie ai vaccini e gli antibiotici servono per i casi di emergenza.

I BATTERI che provocano la meningite sono il meningococco, il pneumococco e l’emofilo. Albergano nelle alte vie respiratorie (naso e gola), spesso di portatori sani e asintomatici. La presenza non e’ in se’ indice di malattia e la trasmissione avviene da persona a persona attraverso secrezioni respiratorie, ma questi batteri fuori dell’organismo sopravvivono solo per pochi minuti.

I SINTOMI sono inizialmente difficili da riconoscere e per questo spesso la diagnosi arriva tardi. Nelle prime 10 ore compare febbre e stato simil influenzale. Successivamente il mal di testa diventa forte, compare rigidita’ muscolare e la febbre diventa alta. Dopo circa 20 ore si presentano sintomi gravi come perdita di conoscenza, convulsioni, macchie sul corpo.

Le ETA’ PIU’ A RISCHIO di contrarre l’infiammazione del membrana che riveste cervello e midollo (meninge), sono bimbi piccoli e giovani under 25, per via delle maggiori situazioni di socializzazione che favoriscono il contagio. La PROGNOSI in genere e’ complicata, soprattutto tra i neonati. Nel 10% dei casi la malattia e’ rapida e acuta, e porta al decesso in poche ore. Solo il 50-60% guarisce completamente, mentre il 30% sopravvive riportando conseguenze gravi, come protesi acustiche o degli arti, cicatrici invalidanti, problemi alla vista.

L’INCUBAZIONE E PROFILASSI CON GLI ANTIBIOTICI Dura 10 giorni, nell’ambito di questo periodo si puo’ fare la profilassi, ovvero una terapia antibiotica specifica: piu’ e’ precoce, maggiori le probabilita’ che la malattia guarisca. La contagiosita’ e’ comunque bassa, e i casi secondari sono rari anche se possono dare origine a focolai epidemici.

Evitare la malattia e’ possibile grazie ai VACCINI, disponibili per adulti, anziani e bambini. Ci si puo’ vaccinare contro meningite da Haemophilus influenzae di tipo B, per le forme causate dallo pneumococco e dai ceppi A, B, C, Y, W 135 del meningococco. Tra questi ceppi quello piu’ diffuso e’ il B ma quello che ha fatto piu’ parlare e’ lo C, che nel 2016 in Toscana ha fatto registrare 24 casi, tra cui 4 deceduti. “Tutti con eta’ superiore ai 10 anni perche’ in Toscana il vaccino e’ stato introdotto tra quelli obbligatori dal 2005 per tutti i nuovi nati”, commenta Alberto Villani, responsabile Malattie Infettive del Bambino Gesu’ di Roma.




di Redazione Papaboys (fonte: Ansa Web)

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