Tommaso, bimbo di 20 mesi nato al Ca’ Foncello di Treviso con una malattia rara, l’atresia delle vie biliari, con un trapianto di fegato è stato salvato dall’équipe medica dell’ospedale di Bergamo. L’atresia biliare è una malattia che colpisce i neonati e che causa infiammazione e ostruzione dei dotti biliari, i canali deputati al trasporto della bile dal fegato all’intestino. In altre parole è come se il corpo, lentamente, si avvelenasse.
La Tribuna di Treviso racconta i mesi di apprensione vissuti da mamma Veronica e papà Diego, con i medici della Patologia Neonatale dell’ospedale di Treviso che contattano subito il centro specializzato di Bergamo, dopo aver verificato le condizioni di salute del piccolo. La causa dell’atresia biliare, va ricordato, non è stata ancora scoperta. La malattia colpisce approssimativamente un neonato su 20.000, con una preferenza del sesso femminile rispetto a quello maschile, ma senza discriminare per razza, né per etnia.
Nonostante un primo intervento, a Tommaso serve un fegato nuovo e un trapianto per continuare a vivere. La telefonata tanto attesa arriva lo scorso 6 luglio: l’organo per Tommaso è disponibile. Dieci ore di operazione per dare speranza a mamma Veronica e papà Diego e gioire con il loro piccolo bambino.
Sul profilo Facebook Veronica esprime tutta la sua riconoscenza nei confronti della famiglia del bambino che ha donato un fegato nuovo a Tommaso e a“ TUTTI gli EROI che ci sono fra noi per dirgli GRAZIE. Perché senza di loro tante persone non potrebbero avere un futuro”.“Si noi siamo dei guerrieri ma i super eroi sono altri. Super eroi sono quella mamma e quel papà che hanno privato il loro bene più prezioso di qualcosa per dare una vita nuova a degli sconosciuti, che hanno trasformato il loro dolore in possibilità per altri”.
La legge 91/1999, che regola la donazione degli organi, dispone l’anonimato tra i famigliari del donatore e il ricevente. I genitori di Tommaso, quindi, non conosceranno mai la famiglia donatrice ma si augurano che arrivi, a loro, un po’ di gratitudine per il gesto di grandissima umanità, “LORO sono gli eroi dei nostri tempi. Il loro dono mio figlio lo porta dentro e gli insegnerò sempre ad averne cura e rispetto”.
Veronica e il marito Diego ringraziano anche la dottoressa Francesca Tormena della Patologia Neonatale di Treviso, che ha capito tempestivamente la patologia, il Suem, che una volta arrivata la chiamata da Bergamo ha predisposto il trasferimento di Tommaso per il trapianto, e l’équipe bergamasca del Papa Giovanni XXIII che ha eseguito l’intervento.
Al figlio Tommaso che oggi sta bene, conclude Veronica, “insegnerò che si deve aver fiducia nel prossimo. A credere nella vita. Ma soprattutto gli racconterò una storia di super eroi, una storia, non una favola”.
L’immagine è tratta dal profilo Facebook della mamma di Tommaso
Fonte www.bergamonews.it
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