Messaggio di solidarietà di Papa Francesco al Malawi, Paese dell’Africa meridionale travolto dall’alluvione più grande della sua storia, che ha causato finora almeno duecento morti. Il Papa, si legge in un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin inviato ai vescovi locali, “assicura le sue preghiere per le vittime, le loro famiglie e per tutti quelli che sono stati colpiti da questa catastrofe” ed esprime l’auspicio che “la comunità internazionale risponda generosamente ed efficacemente ai bisogni di chi soffre”. Sulla situazione in Malawi, Michele Raviart , per la Radio Vaticana, ha sentito Moria Monacelli, della Caritas italiana:
R. – Il Malawi è uno dei Paesi più poveri del mondo, in cui l’85 per cento della popolazione vive di sussistenza dall’agricoltura. Questa alluvione ha colpito in particolare il sud del Malawi e il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per disastro naturale in 15 distretti. L’alluvione ha colpito più di 20 mila famiglie, più di 130 mila persone sono sfollate. Indirettamente si parla di 50 mila famiglie colpite, quindi ci avviciniamo a un totale di circa 200 mila persone. Si parla di circa 200 morti.
D. – Di cosa c’è bisogno nell’immediato?
R. – Servono aiuti, cibo, beni essenziali, beni di prima necessità, latrine nei distretti più colpiti, per evitare epidemie di colera e dissenteria. Tende. Molti hanno già trovato rifugio in famiglie di amici o di parenti ma c’è ancora una situazione molto precaria.
D. – C’è il problema anche nel portare gli aiuti, perché si parla di intere aree allagate…
R. – Effettivamente è così. Ci sono aree che erano assolutamente inaccessibili, proprio perché c’erano due tre metri di acqua ed era proprio difficile accedere. Progressivamente, il livello dell’acqua sta scendendo e dovrebbe continuare a scendere. Questo però significa che i danni sono ingenti sia per le persone, sia per la mancanza di beni di prima necessità sia per l’agricoltura e per i raccolti. Nel medio-lungo termine servirà riavviare l’agricoltura.
D. – Il Papa ha lanciato un appello alla solidarietà della comunità internazionale. Come sta operando Caritas e la Chiesa locale?
R. – Caritas, in collaborazione con la Caritas locale, con Caritas Malawi e le sue Caritas diocesane, è già impegnata da tempo, in particolare, per la sicurezza alimentare. Caritas Malawi, in occasione di questa alluvione, ha già effettuato, dove è stato possibile, una prima valutazione delle conseguenze, quindi dei danni di questa alluvione e i primi interventi di emergenza. Sta preparando anche un appello di emergenza da estendere alla rete Caritas, in modo che ci possano essere sia aiuti nel brevissimo termine sia anche per prevenire in futuro ulteriori disastri – o quantomeno conseguenze negative – ma anche per far sì che si riprendano le attività agricole che sono al centro della sussistenza per queste popolazioni, con la distribuzione di nuove sementi, di piante e simili.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana