“Sembra che dietro di me non ci sia un’orchestra, oggi: quindi dovrete immaginarla”. Parola di uno scricciolo, una ragazzina di 11 anni di nome Alma Deutscher, inglese, una giovanissima compositrice che coniuga già l’estro artistico di un vulcano alla disciplina militare di un direttore d’orchestra.
Quell’orchestra che, come lei sottolinea, non l’accompagna, ma di cui, sentendola suonare, non si soffre l’assenza. Pianoforte e violino, strumenti che accarezza con passione in una versione tutta sua dell’opera Cinderella. Alma, che ha debuttato a Vienna nel mese di dicembre, si racconta al Guardian: “Sul palco non m’innervosisco mai. Sono troppo felice che la gente voglia ascoltarmi suonare. Quando suono, tutto mi sembra sotto controllo”. La piccola Alma Deutscher vive nella contea di Surrey, Regno Unito, con i genitori e la sorella minore, Helen. Si esibisce sui grandi palchi d’Europa e non solo; alterna, nella stessa conversazione, i racconti delle sue serate nella casa sull’albero del suo giardino, a spiegazioni rigorose e dettagliate del suo mestiere di musicista: un mestiere per il quale è già stata ribattezzata “la piccola Mozart”. Entrambi i genitori sono musicisti come lei, ma per diletto. In un certo senso sembrano essersi abituati alla sua notevole struttura: “ecco perché spiega il padre Guy è difficile ricreare quel senso di costante meraviglia che c’era in noi all’inizio. Ma ogni tanto si crea qualche momento magico anche oggi.” Questione annosa quella dei bambini prodigio nel mondo della musica. Un piccolo rompicapo nell’industria musicale. Anzitutto perché ogni ottimo professionista di oggi ha un passato e un’infanzia ricchi di duro lavoro, di rinunce, di bocche aperte al loro cospetto per la destrezza con cui il talento, già in tenera età, deve essere calibrato col buon metodo. Eppure, a partire da Mozart, i bambini superdotati, nelle arti e nella musica in particolare, hanno suscitato stupore e curiosità anche verso le storie che li circondano. Alma è una di loro, con una fama mondiale e un’aspettativa sul futuro in musica degna del mostro sacro austriaco.
La piccola Deutscher è emersa definitivamente alla fine del 2012, quando Stephen Fry, un conoscente di famiglia, ha assistito alla sua esecuzione su YouTube e ha dichiarato ai suoi 10 milioni di seguaci su Twitter che la bimba era «semplicemente sbalorditiva”. Ma, interpellata dalla stampa inglese, Alma non è sembrata dell’avviso di essere una bambina prodigio come Mozart: “Sono molto di diversa da lui”, insiste, lei che ha letto una biografia dell’artista e altre di noti compositori storici. “Mozart dovette viaggiare molto, frequentando finanche giudici e aristocrazia. Io non faccio niente di tutto ciò”. Allora, i suoi genitori confessano che, sebbene il commento dell’amico Fry sia stato formulato con le migliori intenzioni, tutto sarebbe stato più semplice se la bambina fosse stata investita di minori aspettative. “Il problema commentano infatti è che se un bambino prodigio arriva a17 anni senza sfornare un capolavoro, rischia di essere definito un fallito. Il che è semplicemente assurdo”.
Fonte www.ilgiornale.it
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