La crisi dei rifugiati e migranti in Europa colpisce drammaticamente i bambini: da gennaio più di 215.000 minorenni, 700 al giorno, hanno cercato asilo nell’Unione europea, e circa 700 bambini sono morti nel 2015 attraversando il Mediterraneo.
Le stime sono state diffuse ieri dall’Unicef, il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, che ha lanciato una petizione per i diritti dei bambini in pericolo. «Dall’inizio del 2014 — dicono fonti dell’Unicef — circa trenta milioni di bambini hanno lasciato le proprie case a causa di guerre, violenza e persecuzioni».
Nel dettaglio, il Fondo riferisce che più di due milioni di bambini rifugiati hanno trovato riparo in Egitto, Iraq, Giordania, Libano e Turchia. In Iraq, 1,3 milioni di bambini sono sfollati, 2,3 milioni nello Yemen, dove ne sono stati uccisi 573 negli ultimi sei mesi. In Sud Sudan più di un milione di bambini sono sfollati a causa del conflitto. In Nigeria, Camerun, Niger e Ciad, 1,4 milioni di bambini sono stati costretti a lasciare il loro Paese a causa del gruppo armato di Boko Haram. «Questi bimbi, come i nostri figli, hanno diritto a crescere sani, a giocare, ad andare a scuola, ad avere un futuro» afferma l’Unicef. Per difendere i diritti di questi bambini, il fondo ha lanciato, come detto, una petizione in vista della Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si terrà il prossimo 20 novembre.
Intanto, continua l’allarme nel Mediterraneo. Questa mattina sono stati segnalati otto morti e tre dispersi per il naufragio di un gommone «ti affondato al largo dell’isola di Kos. Ci sono sette sopravvissuti. La notizia è resa nota dalla Guardia costiera ellenica.
Non è da meno la situazione sulla rotta dei Balcani. Il totale dei nuovi arrivi di migranti nella giornata di ieri (fino alle 18, dicono le autorità locali) è stato pari a 4.141 persone. Nel fine settimana il flusso si era assestato a circa settemila arrivi al giorno. Il centro più affollato rimane quello di Sentilj nei pressi del confine con l’Austria. In serata vi avevano trovato sistemazione 4.243 migranti. I centri di prima accoglienza al confine con la Croazia sono invece quasi vuoti: il maggior numero di persone (239 profughi) sono ospitati a Dobova e sono in attesa di essere trasportati proprio verso Sentilj.
Il numero totale dei migranti entrati in Slovenia dall’inizio della seconda ondata migratoria (ovvero dal 17 ottobre scorso) è salito, sempre secondo i dati forniti dalla polizia slovena, a 221.044, mentre quelli che dal 20 ottobre in poi hanno lasciato la Slovenia in direzione Austria sono stati 206.514.
Redazione Papaboys (Fonte L’Osservatore Romano, 18 novembre 2015)