Il rapporto positivi/tamponi è ormai salito al 17,22% contro il 16,14 del giorno precedente e negativo è anche il rapporto positivi/persone mai testate che dal 28,1% passa al 28,9.
Sempre prima la Val D’Aosta col 67,6%, davanti al Veneto col 55,1%, la Provincia di Trento al 58,4%, la Lombardia che, in un giorno, passa dal 40,4% al 53,5%, la Liguria al 43,5%, il Piemonte al 35,8%. Non a caso ieri ben 11.489 positivi venivano dalla Lombardia (+1.555 sul giorno prima), che sopravanza Piemonte (4.437), Campania (4.309), Veneto (3.815), Toscana (2.787).
«Sono d’accordo che la Lombardia sia regione rossa», dice il sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha invitato i cittadini a stare in casa. Mentre le proteste si moltiplicano e le Procure si attivano per verificare la congruità dei dati dalle Regioni, gli enti locali reagiscono in ordine sparso.
La Calabria continua a protestare per essere stata considerata zona rossa, ma ieri il suo ricorso è stato respinto dal Tar del Lazio. E il ministro Francesco Boccia ha avvisato: «Chi esce dal perimetro delle ordinanze del ministro della Salute, allargando le maglie, avrà l’impugnazione degli atti in tempo reale».
Si è anche dimesso il commissario straordinario per la Sanità in Calabria, Saverio Cotticelli, anticipando così il ’licenziamento’ da parte del premier dopo un’infelice intervista tv in cui ammetteva di non aver predisposto un piano per la seconda ondata. Al suo posto, il Cdm ha designato Giuseppe Zuccatelli (foto), già commissario dell’azienda ospedaliera di Catanzaro, vicino all’area più a sinistra del governo.
Al cronista dell’agenzia Ansa che ha provato a contattarlo nella notte, subito dopo la nomina, Zuccatelli ha risposto così: «Sono risultato positivo e sto finendo la quarantena».
La Sicilia, zona arancione, ha protestato per l’inclusione, abrogando il divieto di apertura dei negozi dopo le 14 di domenica, sinora in vigore con ordinanza regionale. Molti cittadini ignorano le norme e il sindaco di Bari ha mostrato le immagini delle vie del centro piene di gente. «Sono – ha detto Antonio Decaro – uno schiaffo alle persone ammalate».
Altri sindaci si arrangiano come possono. Quello di Ottone, appennino Piacentino, ha piazzato barriere di cemento sulle strade che collegano il paese alla provincia di Alessandria, zona rossa come tutto il Piemonte».
La possibilità di nuove chiusure da domani è purtroppo concreta.
Oggi l’Iss dovrebbe pubblicare il bollettino settimanale sull’epidemia, Conte punta sulla trasparenza nel tentativo di smorzare le polemiche. Il documento andrà poi in cabina di regia e al Cts, dopodiché il ministro della Sanità potrà decidere, forse già stasera, cambi di fascia. E alcune Regioni potrebbero passare dal giallo all’arancione.
A rischio la provincia di Bolzano e la Liguria. «Anche noi avevamo dubbi sull’inserimento nella zona gialla – dice il governatore Giovanni Toti –. Non sono contrario a uno sforzo in più».