L’Italia supera i centomila contagiati a 40 giorni dalla scoperta del ‘paziente uno’, il 38enne di Codogno. Sono altre 812 le vittime registrate nelle ultime ventiquattro ore per conseguenze derivate dal coronavirus. Ieri il dato era di 756. È quanto ha diramato il capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli in conferenza stampa nel consueto bollettino delle 18.
I casi Covid-19 accertati in Italia dall’inizio dell’emergenza sono ora 101.739 (4.050 in più rispetto a ieri), di cui 11.591 morti e 14.620 guariti, 1.590 nelle ultime 24 ore (il record in un giorno). Il numero di attualmente positivi nel nostro Paese è di 75.528 persone, ieri era di 73.880.
Sono 3.981 i posti letto occupati nelle terapie intensive, ieri erano 3.906, 75 in meno. Di questi, 1.330 sono in Lombardia, con un incremento rispetto a ieri di soli due pazienti. Dei 75.528 malati complessivi, 27.795 sono poi ricoverati con sintomi e 43.752 sono quelli in isolamento domiciliare. Ad oggi dall’inizio dell’epidemia sono stati effettuati 477.359 tamponi, 23.329 in un giorno. Nelle 24 ore precedenti ne sono stati effettuati 24.504.
BORRELLI: «TANTE DENUNCE, STATE A CASA»
«Ognuno di noi deve rispettare le indicazioni delle autorità, dobbiamo seguire l’indicazione di rimanere a casa e uscire solo per lo stretto indispensabile, perché solo rispettando queste misure riusciremo a sconfiggere il virus prima possibile». Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in conferenza stampa commentando il dato delle oltre 6mila denunce fatte ieri dalle forze di polizia agli italiani che hanno violato i divieti. «È un comportamento che non va tenuto – ha aggiunto – bisogna evitare il contagio di altri persone».
LOCATELLI (CSS): «IN CALO TREND NUOVI POSITIVI E I RICOVERATI»
«Anche in questa giornata i dati – con la sola eccezione dei deceduti, per i quali ripeto ancora per vedere un effetto serve un intervallo temporale maggiore – sono dati in linea con quelli degli ultimi giorni: calano i positivi, pur a fronte di tamponi non inferiori ad altri giorni, quello dei ricoverati in terapia intensiva non è più marcatamente alto come a inizio scorsa settimana». Così il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli in conferenza stampa alla Protezione civile.
-50% INTERVENTI SOCCORSO BERGAMO-LODI
«In Lombardia, in particolare, a Lodi e Bergamo, le zone più colpite, il numero di eventi respiratori infettivi per cui sono stati chiamati mezzi di soccorso della Regione, è marcatamente ridotto: rispetto al 14-15 marzo siamo alla metà di interventi sul territorio». Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli in conferenza stampa alla Protezione civile.
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