CAMPANIA – ACERRA – “Stiamo scrivendo un’altra storia”. Monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, non ci sta di fronte a manifesti e brochure con cui l’A2A – società che gestisce l’inceneritore – spiega ai cittadini di Acerra che il termovalorizzatore è “una risorsa per l’ambiente”. Il presule ha aspettato la solenne festa della Madonna Assunta, alla quale è dedicata la cattedrale di Acerra, per esprimere il suo dissenso. Nella Messa di ieri sera, il vescovo ha duramente criticato la scelta di quel titolo: “Andate a dire alla mamma di Nello che ‘stiamo scrivendo un’altra storia’, oppure che non esiste la certezza di una connessione tra inquinamento ambientale e le tante morti per tumore nella nostra città”, ha chiosato il presule. Aniello è un giovane di 20 anni i cui funerali sono stati celebrati il giorno prima proprio in cattedrale. Il ragazzo si è spento per un tumore allo stomaco in soli 8 mesi. “Se da un lato può essere legittimo che l’A2A cerchi di accreditarsi presso i cittadini di Acerra dopo il tormentato percorso che proprio dieci anni fa ha visto soccombere gli acerrani alla costruzione dell’impianto loro malgrado – ha detto il vescovo – non è accettabile che di fronte al dramma di tanti morti per tumore, tra cui molti giovani, vengano usate espressioni al limite della provocazione come quella che campeggia sui manifesti”.
In riferimento al contenuto della brochure, il vescovo ha poi sottolineato i mancati ristori alla popolazione e il dramma della disoccupazione ad Acerra che certamente l’inceneritore non ha alleviato. Monsignor Di Donna ha sottolineato “il coraggio dei giovani agricoltori di Acerra”, in particolare dell’associazione Ari.Amo. “La Chiesa sostiene la centralità del lavoratore della terra, anche se a qualcuno potrebbe sembrare un’impresa da folli in questo momento così difficile, perché, soprattutto per noi cristiani, è legittimo e doveroso ‘sperare contro ogni speranza’”, ha detto il presule. E questa sera, proprio l’associazione Ari.Amo ha organizzato una “Cocomerata in piazza Duomo ad Acerra”. Infine, davanti al sindaco di Raffaele Lettieri, seduto in prima fila con la moglie, monsignor Di Donna ha visto come un segno di speranza “la sinergia per impedire che un altro impianto di trattamento di rifiuti pericolosi si insediasse sul territorio di Acerra”. Il vescovo ha salutato con favore “la concertazione tra amministrazione e vari comitati ambientalisti”. Di Donna ha rivelato che nelle scorse settimane, egli stesso aveva offerto un contributo scrivendo alla Conferenza dei servizi della Regione Campania sulla non opportunità di concedere all’impresa ATR l’autorizzazione. Fonte: Agensir