In riferimento al contenuto della brochure, il vescovo ha poi sottolineato i mancati ristori alla popolazione e il dramma della disoccupazione ad Acerra che certamente l’inceneritore non ha alleviato. Monsignor Di Donna ha sottolineato “il coraggio dei giovani agricoltori di Acerra”, in particolare dell’associazione Ari.Amo. “La Chiesa sostiene la centralità del lavoratore della terra, anche se a qualcuno potrebbe sembrare un’impresa da folli in questo momento così difficile, perché, soprattutto per noi cristiani, è legittimo e doveroso ‘sperare contro ogni speranza’”, ha detto il presule. E questa sera, proprio l’associazione Ari.Amo ha organizzato una “Cocomerata in piazza Duomo ad Acerra”. Infine, davanti al sindaco di Raffaele Lettieri, seduto in prima fila con la moglie, monsignor Di Donna ha visto come un segno di speranza “la sinergia per impedire che un altro impianto di trattamento di rifiuti pericolosi si insediasse sul territorio di Acerra”. Il vescovo ha salutato con favore “la concertazione tra amministrazione e vari comitati ambientalisti”. Di Donna ha rivelato che nelle scorse settimane, egli stesso aveva offerto un contributo scrivendo alla Conferenza dei servizi della Regione Campania sulla non opportunità di concedere all’impresa ATR l’autorizzazione. Fonte: Agensir
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