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Anche Papa Francesco giocherà a calcio? No, ma ci è andato vicino…

La partita amichevole, organizzata dal Pontificio Consiglio della Cultura, sarà disputata domani pomeriggio al Training center della Lazio, a Formello. Nell’occasione saranno raccolti fondi per sostenere il progetto “Un calcio all’esclusione”, promosso dalla diocesi di Roma per favorire l’inclusione dei Rom e delle persone più fragili.

“L’evento sportivo a cui voi darete vita ha un grande significato: indica che la via per la convivenza pacifica è l’integrazione. E la base è l’educazione dei bambini”, le parole del Papa ai partecipanti all’amichevole di calcio di domani, tra la World Rom Organization e la squadra del Papa-Fratelli Tutti. “Cari amici Rom, so che in Croazia date vita a tante iniziative sportive di inclusione, per aiutare la reciproca conoscenza e amicizia.

E’ un segno di speranza, perché i grandi sogni dei bambini non possono infrangersi contro le nostre barriere.

Tutti i bambini hanno il diritto di crescere insieme senza ostacoli e senza discriminazioni”.  Domani si gioca una partita speciale, quella per l’integrazione. L’amichevole, organizzata dal Pontificio Consiglio della Cultura, sarà disputata nel pomeriggio al Training center della Lazio, a Formello alla presenza di personaggi del mondo del calcio. Nell’occasione saranno raccolti fondi per sostenere il progetto “Un calcio all’esclusione”, promosso dalla diocesi di Roma per favorire l’inclusione dei Rom e delle persone più fragili.

Presenti all’udienza del Papa nella sala Clementina, oltre al presidente del dicastero vaticano card. Gianfranco Ravasi, anche il presidente della Lazio Claudio Lotito, e Marco Tardelli in veste di allenatore della ‘Squadra del Papa’ e il capitano della Lazio Ciro Immobile che sarà l’arbitro. “Lo sport è un luogo d’incontro e di uguaglianza, e può costruire comunità attraverso ponti di amicizia”, ha sottolineato Francesco, che ha detto di aver “accolto con gioia la proposta della World Rom Organization di giocare una partita di calcio con una ‘Squadra del Papa’, che non son i cardinali, cioè una formazione del Vaticano”.

In effetti, ha osservato, “La squadra con la quale – e non ‘contro’ la quale – giocherete domani rappresenta uno stile di passione sportiva vissuta con solidarietà e gratuità, con spirito amatoriale e inclusivo”. “Giocherete insieme – ha spiegato – a qualche guardia svizzera, a sacerdoti che lavorano in uffici della curia romana, a dipendenti vaticani e ad alcuni loro figli”.

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