Ha scritto un libro edito dalla Mondadori dal titolo “Primo amore” uscito nel 2008, in cui racconta la sua appassionante storia d’amore durata 10 anni con l’attore Riccardo Scamarcio, tra emozioni e sogni.
La Fede per lei è stata una rinascita ad una nuova vita.
Sta scrivendo un secondo libro che fra non molto uscirà.
Solitamente la fine di un amore lascia sempre qualche cicatrice. Perché hai deciso di raccontare questi 10 anni di amore? Qual è il messaggio che hai voluto dare?
Il libro nasce da un esigenza personale ed anche dalla voglia di poter parlare ai giovani per dare loro una testimonianza che esiste una possibilità di potersi amare per molti anni perché ormai tra i giovani è diffuso il pensiero “dell’usa e getta”.
Ho voluto anche parlare alle donne, perché la fine di un amore specialmente dopo 10 anni, provoca dolori e ferite di abbandono.
Il personaggio del libro (che rappresenta me) nonostante la delusione, ha deciso di continuare a vivere e ad amare e questo rappresenta un bell’esempio.
Nonostante lei stava con questo ragazzo non era felice, perché aveva bisogno di colmare un vuoto che solo Dio era capace di riempire.
La tua più grande passione è il teatro. Quando nasce esattamente in te, quest’amore per la recitazione?
Credo fermamente che ognuno di noi abbia dei talenti e dei doni che sin da bambini vengono considerati sogni.
Io sono cresciuta in una famiglia in cui il cinema ha avuto sempre un importanza particolare. Per esempio i miei genitori con il ricavato dei regali del loro matrimonio, hanno girato un film, il cui Regista era mio padre e fra l’altro, ho preso parte anche io al film perché ero già nata.
Ricordo che da bambina non giocavo con le bambole, non appena vi era un set cinematografico in Puglia, mi facevo portare da mio padre sul set e rimanevo a guardare il tutto, rimanendone affascinata.
Ricordo anche che chiedevo a mio padre di accompagnarmi dalla “Signora Bionda” era una barbona che abitava ad Andria e cantava in napoletano ed a me piaceva tanto farle compagnia.
Devo ammettere che l’incontro con Riccardo, mi ha spronata a proseguire per la strada della recitazione.
Durante i tuoi anni di fidanzamento con Scamarcio, cominciasti ad avvicinarti alla fede per mezzo di Giovanni Paolo II …
Più che avvicinarmi alla fede è stato un momento in cui ho sperimentato la grandezza e la preziosità di Gesù e dello Spirito Santo per mezzo di Papa Giovanni Paolo II.
In quel periodo era già ammalato, quando lo ascoltavo parlare, non capivo il senso delle sue parole, ma i miei occhi hanno iniziato a bagnarsi di lacrime ed ho provato un senso di liberazione. Ho sentito un caloroso abbraccio che mi ha lasciata spiazzata perché non ero mai stata vicina alla preghiera.
Quell’occasione è stata il primo richiamo di Gesù che ho sentito nel cuore.
Il mio vero incontro con la fede è arrivato un po’ di tempo dopo.
Nel 2009 sei andata in Africa ed hai fatto una bellissima esperienza con i bambini del terzo mondo. Cosa ti hanno insegnato?
Sei molto legata alla Madonna e sei stata in pellegrinaggio a Medjugorje. Qual è stato il momento che ti ha colpito di più?
Innanzitutto quando penso a Maria, mi sento una figlia privilegiata, Lei per me è Madre, Sorella, Avvocata, Amica è tutto per me e la sento sempre al mio fianco.
Per quando riguarda Medjugorje (pur avendo la consapevolezza che Maria posso pregarLa ed invocarLa in ogni luogo) ho vissuto tanti momenti di grazia ed ho conosciuto tanti fratelli in Cristo.
Non so dire quale sia stato il momento che mi ha colpito di più, semplicemente perché ce ne sono stati tanti ed il sunto di tutto è proprio il rapporto che vivo con Maria.
Mi sento protetta dalla Madonna, so che c’è sempre e dovunque.
Hai fatto un esperienza di provvidenza seguendo l’esempio di San Francesco. Ci racconti?
Si ho fatto un cammino in tutti i luoghi francescani, ed è stata anche un esperienza molto forte, in cui ho camminato nella provvidenza senza sapere di cosa cibarmi e ne dove dormire; mi sono affidata nelle mani di San Francesco e devo ammettere che il suo intervento non tardava ad arrivare.
E’ un esperienza che mi porto dietro e nei momenti di sconforto ne faccio memoria e mi dà forza. Allo stesso tempo, ho avuto anche modo di confrontarmi con i miei limiti umani, con la mia storia ed il mio carattere. E’ stata un esperienza che mi ha arricchita.
Hai scritto un 2° libro. Di cosa parla?
Il secondo libro è proprio ispirato all’esperienza del cammino francescano. E’ il racconto di due giovani donne che fanno questo percorso a piedi, nella piena provvidenza.
Le 2 donne sono completamente diverse caratterialmente, la protagonista durante il cammino, riconosce di avere dei problemi con la figura paterna e nel momento in cui sperimenta la Misericordia di Dio, decide di accettare l’abbraccio del padre e di aprirsi ad una forma di perdono.
C’è qualcosa che rimpiangi nella tua vita di aver fatto o di non aver avuto la possibilità di fare?
Il rimpianto mi fa pensare ad un errore e questa parola non mi piace molto; credo che i nostri errori debbano darci un motivo per non ripeterli più, affinchè diventino anche uno strumento per gli altri.
Se hai dei rimpianti significa che non ti sei perdonata e io gradirei perdonarmi e saper perdonare gli altri.
Servizio di Rita Sberna
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