Muri e divisioni non fermano la carità, e ne è testimonianza l’azione di Nolite Timere Onlus, associazione che si occupa delle adozioni a distanza in Ruanda, ricevuta oggi dal Papa, in occasione del suo 25mo di fondazione e alla quale Francesco rende merito per il suo agire incentrato su solidarietà e condivisione.
E questo ci ricorda, in un mondo in cui sembrano moltiplicarsi sempre più muri e divisioni tra le persone e tra i popoli, che la carità non ha barriere, come dimostra la vostra storia.
Venticinque anni di lavoro portato avanti da membri, volontari e benefattori della Onlus, nata, ricorda il Papa, “a beneficio dei bambini della Cité des Jeunes Nazareth a Mbare, in Ruanda”, innocenti vittime, orfani di una drammatica guerra che si scatenò nel Paese nel 1994.
Quel genocidio era terribile, era terribile … Non dimenticarlo mai, per non ricadere.
Francesco ricorda quindi le origini di Nolite Timere Onlus, nata su iniziativa dell’allora nunzio apostolico in Ruanda, monsignor Salvatore Pennacchio, e di don Tommaso Cuciniello, Parroco della chiesa di Sant’Anna a Giugliano, sede dell’associazione. Una realtà patrocinata da San Giovani Paolo II all’insegna dello slogan “Doniamo la speranza di ricominciare!”, impegnata ad accogliere i ragazzi alla Cité, provvedendo, come spiega il Papa, “i mezzi per il loro sostentamento e per la loro formazione scolastica e religiosa”, e sempre “con spirito aperto e con amore incondizionato, uniti dal comune desiderio di ridonare loro il sorriso e una speranza per il futuro”.
Perché – ricordiamolo – la guerra e le armi tolgono il sorriso e l’avvenire ai bambini, e questo è tragico. È bello invece che voi vi proponiate, nella solidarietà, di creare occasioni di amicizia, dando vita a rapporti che poi durano nel tempo. Si crea così una rete di affetti che si estende oltre le circostanze del momento, travalicando le differenze di età, nazionalità, cultura e condizione sociale
L’azione portata avanti da Nolite Timere dimostra “che essere ‘volontari’ è molto più che prestare un servizio o dare un contributo economico”. Francesco conclude quindi con una preziosa invocazione.
Preghiamo che cessino nel mondo violenze e conflitti, a causa dei quali ancora, purtroppo, troppi bambini continuano a soffrire, ad essere sfruttati e a morire, e facciamoci eco, con forza, delle parole di San Paolo VI: ‘Mai più la guerra!’ Mai più!