Anna Maccolini di Rimini conobbe Don Bosco a Torino nel 1886. All’età di 74 anni fu colpita da varie malattie: da bronchite, insufficienza cardiaca, deperimento organico, un edema al piede fino a far prendere all’arto sinistro un volume doppio del destro, rendendo un po’ alla volta impossibile ogni movimento.
A peggiorare la situazione si aggiunse una grave flebite, che minacciava la sua stessa vita. L’inferma, persa ogni fiducia negli uomini, pensò di ricorrere al patrocinio di Don Bosco. Aveva una immagine del Beato, la fece incorniciare e la mise nella sua stanza. Un sacerdote, poi, le donò una reliquia del Santo. Fu questa che provocò il miracolo; con un cordino la applicò sulla coscia sinistra sopra il ginocchio. Poi si addormentò. Appena svegliata prese a tastare la gamba malata e gonfia e subito si accorse che il gonfiore era totalmente scomparso e che era liberata da ogni malore.
Gridò a tutti la sua gioia: «Sono guarita: Don Bosco mi ha fatto la grazia!». I medici constatarono la scomparsa completa della flebite e riconobbero che la guarigione istantanea superava tutte le leggi della natura.
Redazione Papaboys (Fonte digilander.libero.it)
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