Italiae et Ecclesia

Anniversario della Madonna dello Splendore. L’apparizione che avvenne e la supplica da recitare oggi

La Madonna dello Splendore che pose fine alla pestilenza

Madonna dello Splendore

«Il 22 aprile 1557 piacque al Signore dare un segno della sua divina bontà col far conoscere al popolo di Giulianova la Vergine dello Splendore».

L’APPARIZIONE – IL RACCONTO

«Su una collinetta, fuori le mura di Giulianova, un pio contadino, stanco per aver raccolto legna da ardere da portare nella sua casa di Cotogna, verso mezzogiorno andò a riposarsi all’ombra di un fron­doso ulivo. Bertolino – così si chiamava il contadino – ristorato dalla piacevole brezza marina che giun­geva fin lassù, stava per assopirsi quando vide tra i rami dell’albero una luce abbagliante e, al centro, la Vergine Maria che gli disse:

Su, Bertolino, levati e vanne tosto in Giulianova e spargi per tutto il paese la lieta novella che la Gran Madre di Dio qui ha scelto la sua dimora. Avvisa il clero che venga senza indu­gio alcuno con solenne proces­sione ad onorarmi e che qui, dove tu ora mi vedi, mi si co­struisca un santuario”.

Ancora stordito per la gran­de emozione, ma fiero per l’in­carico ricevuto, Bertolino corse dal governatore (amministrato­re feudale di nomina ducale) per riferirgli lo straordinario messaggio della Madonna. Co­m’era prevedibile, sia il gover­natore che alcuni notabili pr­senti si divertirono molto nel­l’ascoltare lo strano racconto del contadino, ma quando questi cominciò ad insistere perché lo seguissero sul luogo dell’apparizione, persero la pa­zienza e lo cacciarono in malo modo, tacciandolo di visionario e demente. Pur credendo alla sua buona fede, essi vede­vano l’unica spiegazione plau­sibile nell’ottica che i primi cal­di o un bicchiere di vino in più avessero dato alla testa a Ber­tolino.

Molto abbattuto per la cat­tiva accoglienza ricevuta, il po­vero contadino se ne tornò a casa, ma il giorno seguente, di buon mattino, spinto da una forza interiore, si recò nuova­mente all’ulivo con la speranza di rivedere la splendente im­magine della Madonna per po­terle confidare tutta la sua amarezza.

SECONDA APPARIZIONE

Bertolino percorse l’ultimo tratto della salita con il cuore in gola; si sentiva umiliato e of­feso non tanto per le ingiurie quanto per il fallimento del­l’importante missione. E se, una volta in cima alla collina, la Vergine Maria non si fosse più mostrata ai suoi occhi? Giunto in prossimità dell’albero tutti i suoi timori svanirono per­ché la Madonna era lì ad attenderlo per rincuorarlo ed esortarlo a tornare dal governatore.

TERZA APPARIZIONE

La seconda ambasciata purtroppo non ebbe mi­glior successo della prima. Il terzo giorno, Bertolino ritornò in quel luogo a lui già tanto caro. Si inginoc­chiò ed attese la confortante apparizione. La Vergi­ne tornò e con dolcezza e fermezza lo incitò ad in­sistere presso il governatore che quanto asseriva corrispondeva a verità.

IL SEGNO

Senza più esitare, Bertolino tornò in città. Colmo di rinnovato fervore, per la terza volta il pio contadi­no raccontò quanto la Gran Madre di Gesù gli ave­va appena comandato, insistendo perché tutti salis­sero con lui in cima alla collina per verificare la ve­ridicità del suo racconto. Questa volta alle ingiurie si aggiunsero le percosse. Uno di loro, per meglio convincerlo a mettere giudizio, iniziò a percuoterlo con violenza, tra il divertimento dei presenti. Di tempe­ramento mite, Bertolino sarebbe stato sopraffatto se la Madonna non fosse intervenuta liberandolo

dalle mani dello sconsidera­to, che rimase improvvisamente paralizzato e muto.

Nella sala calò un silenzio assoluto: tutti compresero di essere stati testimoni di un evento soprannaturale e cia­scuno, nel proprio cuore, im­petrava il perdono per le offese arrecate all’innocuo contadi­no. Sgomento e smarrito il go­vernatore si affrettò a convoca­re il clero (arciprete, quattro canonici, il preposto dell’An­nunziata) e il popolo tutto per recarsi in solenne processione sul luogo indicato da Bertolino.

Il taglialegna, fiducioso nel­le promesse della Madonna e con il cuore colmo di gioia, gui­dò il corteo dal palazzo ducale al luogo miracoloso dove tutti poterono assistere alla fantastica visione, chiara e distinta, della Vergine Maria, splendente fra fulgori di luce abbagliante.

LA SORGENTE

Ma la Madonna aveva riser­vato loro un grande dono come prova tangibile e imperitura dello straordinario avve­nimento: alla base dell’olivo fece sgorgare una sor­gente d’acqua pura e fresca, a getto continuo, che esiste tutt’ora!

La notizia dell’apparizione, che pose fine alla pe­stilenza che aveva colpito l’intera regione, ma che aveva lasciato indenne il circondario di Giulianova, si sparse in un baleno. Un avvenimento così straordina­rio attirò sul luogo una moltitudine di persone che giungeva da ogni dove per vedere l’ulivo miracoloso, per segnarsi con l’acqua della sorgente e porsi in adorazione invocando misericordia, prote­zione e conforto.

Portato a braccia vi si recò anche l’aggressore di Bertolino, sinceramente pentito per il gesto insen­sato e proprio a lui, Maria Santissima dello Splendore volle fare la prima grazia ridonandogli, tra gli osanna dei presenti, l’uso della favella e delle arti­colazioni».

Madonna dello Splendore

PREGHIERA

O Vergine Santissima, che nella tua apparizione hai voluto assumere il glorioso titolo dello Splendore per ricordarci che nella tua anima si riflette un raggio dello Splendore del padre della Luce, dal quale discende ogni grazia e dono perfetto: noi ti preghiamo affinché tu voglia illuminare le nostre anime con la luce della verità che Gesù è venuto a portare sulla terra, affinché il suo regno si stabilisca in tutto il mondo.

Ave Maria…

Vergine Santissima dello Splendore, che hai accolto nel tuo seno purissimo il Verbo eterno di Dio, Luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo, noi ti preghiamo affinché Tu infonda nelle nostre anime la speranza della divina Grazia e dei Beni celesti che Gesù ci ha meritati con la sua vita, la sua morte, la sua gloriosa risurrezione ed ascensione al Cielo; i nostri cuori siano fissi là dove è la vera gioia.

Ave Maria…

Vergine Santissima dello Splendore, nella tua anima lo Spirito Santo trovò la sua dimora prediletta; noi ti preghiamo di accendere il fuoco della divina carità che il Figlio tuo ha portato e che lo Spirito Santo diffonde nei nostri cuori, affinché possiamo essere veri figli tuoi e fedeli seguaci di Gesù Cristo e possa diffondersi così nel mondo il suo regno di giustizia e di pace e di amore.

Ave Maria…

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