«Signore Gesù Cristo, figlio del Padre, manda ora il tuo Spirito sulla terra. Fa’ abitare lo Spirito Santo nei cuori di tutti i Popoli, affinché siano preservati dalla corruzione, dalle calamità e dalla guerra. Che la Signora di tutti i Popoli, la beata Vergine Maria, sia la nostra avvocata. Amen».
Mentre il nostro tempo è infiammato in tante parti del mondo dalla guerra e dalla minaccia del terrorismo e contemporaneamente milioni di persone emigrano da una parte all’altra del globo in cerca di un futuro migliore, trovando spesso ostacoli e chiusure, risulta quanto mai attuale questa preghiera che la stessa Vergine Maria ha affidato all’umanità, tramite la veggente Ida Peerdeman, nelle apparizioni avvenute ad Amsterdam tra il 1945 e il 1959.
Presentandosi come la «Signora di tutti i Popoli», la Madonna, insieme alla preghiera, ha raccomandato di diffondere nel mondo anche una sua particolare immagine che la ritrae in piedi sul globo terreste, davanti alla croce, irradiata di luce e in veste bianca con una fascia dorata ai fianchi. Le sue mani recano ferite dalle quali escono tre raggi, similmente all’immagine della Vergine di Rue du Bac a Parigi.
Ma per raccontare tutta la storia dall’inizio occorre tornare al 25 marzo del 1945. L’Olanda è ancora in preda all’occupazione nazista e mancano poche settimane alla fine della Seconda guerra mondiale. Ida è una donna nubile di 40 anni che nel corso della sua vita ha già avuto inspiegabili visioni soprannaturali e anche attacchi demoniaci. Ma questa volta, mentre si trova a casa con le sorelle e il suo direttore spirituale, viene attratta nell’altra stanza da una luce che percepisce solo lei. «Pensai: da dove viene, e che strana luce è mai questa? Mi alzai e dovetti muovermi verso quella luce», raccontò in seguito Ida. «La luce, che rifulgeva in un angolo della stanza, si avvicinò. La parete sparì ai miei occhi assieme a tutto ciò che si trovava nella stanza. Era un mare di luce e un vuoto profondo. Non era luce solare e nemmeno elettrica. Non sapevo spiegarmi che tipo di luce fosse. Era però un vuoto profondo. E da questo vuoto vidi ad un tratto emergere una figura femminile. Non so spiegarlo diversamente».È la prima delle 56 apparizioni che proseguiranno per 14 anni. In queste manifestazioni la Madonna gradatamente svela i suoi messaggi: l’11 febbraio del 1951 le affida la preghiera e il successivo 4 marzo le mostra l’immagine (poi dipinta dal pittore Heinrich Repke sulla base della descrizione di Ida). Tra le visioni vi sarebbero anche numerose profezie di fatti poi realmente accaduti come il concilio Vaticano II, il preannuncio della morte di papa Pio XII e la Guerra del golfo del 1990.
Il cuore dei messaggi riguarda, però, un’accorata richiesta della «Signora» perché la Chiesa riconosca, in forma di dogma, Maria quale «corredentrice, mediatrice e avvocata». «La Signora di tutti i Popoli», disse la Vergine a Ida l’8 dicembre 1952, «promette di aiutare tutto il mondo se questo riconoscerà il titolo e la invocherà con questo titolo». Su quest’ultimo aspetto la Chiesa si è mossa con cautela e finora ogni decisione è stata rimandata perché, secondo una commissione incaricata della valutazione nel 1996 e composta da autorevoli mariologi come Laurentin e De Fiores, e anche secondo papa Benedetto XVI, il titolo di corredentrice è «ambiguo» e non «in linea con la teologia del Vaticano II». Il titolo di «Signora di tutti i Popoli» è stato invece riconosciuto nel 1996 (lo stesso anno dalla morte della veggente) dall’allora vescovo di Haarlem-Amsterdam e anche sull’autenticità delle apparizioni il vescovo suo successore, nel 2002, ha dichiarato che «nelle apparizioni di Amsterdam c’è un’origine soprannaturale».
Intanto la Signora di tutti i popoli è diventata realmente un punto di riferimento per pellegrini provenienti da tutto il mondo. L’immagine oggi è custodita in una cappella al numero 3 di Diepenbrockstraat, costruita nel 1976 in un quartiere residenziale nella zona sud di Amsterdam affacciata sul grande parco dedicato alla regina Beatrice. «Questo è un luogo dove si sentono la pace e la presenza della Madonna», assicura suor Alessandrina Pellandini, 43 anni, religiosa delle Sorelle apostoliche della Famiglia di Maria, cui è affidata l’animazione pastorale della chiesetta. «Siamo una piccola comunità di sette consorelle di provenienza internazionale e questo ci permette di accogliere pellegrini da tutto il mondo. Parliamo almeno nove lingue diverse: io sono svizzera di padre ticinese e madre francofona, poi ci sono tre suore tedesche, una mezza slovacca e mezza ungherese, una russa e una dell’Uruguay. Nell’ultimo anno», racconta ancora la suora, «abbiamo avuto 70 gruppi da più di 15 Paesi differenti, dal Belgio al Canada, dalla Corea all’Italia, dal Messico alla Spagna. E poi, naturalmente, la popolazione di Amsterdam e dintorni: all’inizio erano prevalentemente anziani, oggi abbiamo anche tanti giovani e famiglie. E tanti stranieri che vivono qui perché la popolazione dell’Olanda oramai proviene da molti Paesi diversi per effetto dell’immigrazione».La proposta per i pellegrini alla cappella della Signora di tutti i Popoli è essenziale: preghiera, celebrazione dell’Eucaristia e spiegazione dei messaggi. «La Signora di tutti i Popoli invita ciascuno e ha una missione per ciascuno», conclude suor Alessandrina. «È una missione semplice che ognuno può assumersi: una nuova evangelizzazione che consiste nel diffondere la sua immagine e la sua preghiera. E così le grazie che vengono dallo Spirito Santo vanno nel mondo intero per mezzo dalla Madonna. Lei, essendo madre, può portarci pace e unità. Promette di proteggerci da corruzione, calamità e guerre. Ma ci dice che tutto ciò dobbiamo chiederlo con la preghiera».
Testo di Paolo Rappellino. Foto Archivio Famiglia di MariaFonte credere.it
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