CALABRIA – PARAVATI – “Oggi che la Chiesa fa festa per i santi del Paradiso, noi siamo convenuti anche per ricordare il passaggio di Natuzza da questa terra al cielo. Quest’anno poi è una circostanza speciale perché ricorrono 5 anni del suo pio transito”. Lo ha detto questa mattina monsignor Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, celebrando la Messa a Paravati (Vv) nel quinto anniversario della morte di Natuzza Evolo. Davanti a migliaia di fedeli il presule ha annunciato l’avvio della causa di beatificazione della mistica calabrese e la nomina del postulatore, don Enzo Gabrieli, dopo aver ottenuto il nulla osta dalla Conferenza episcopale calabra. “È un compito delicatissimo quello che mi viene oggi affidato – spiega don Gabrieli – e spero di servire al meglio la Chiesa e i tanti devoti di Natuzza che attendono di vederla additata come testimone. La santità – aggiunge – è una delle vie che san Giovanni Paolo II ci ha additato per la pastorale della nuova evangelizzazione”. Natuzza, “laica e mamma di famiglia, ci indica la via dell’umiltà e ci spalanca le porte del cielo. Interceda lei per il nostro lavoro. Come soleva dire Natuzza: Io non conto nulla. Non cercate me, cercate Gesù e la Madonna”. Nata a Paravati nel 1924, Natuzza a 8 anni riceve la prima Comunione: in quelle occasione ebbe i primi sintomi dei fenomeni di perdite di sangue, che nel tempo diventeranno sempre più frequenti. Nel 1943 sposa Pasquale Nicolace: dal matrimonio nasceranno 5 figli: Salvatore, Antonio, Anna Maria, Angela e Francesco. Molte sono le visioni che continua ad avere fino alla morte. Durante una di queste visioni, nel 1994, la Madonna sollecita Natuzza a creare i cenacoli di preghiera che cinque anni dopo vengono riconosciuti dal vescovo di allora, mons. Domenico Tarcisio Cortese.
Fonte:
Agensir