Mentre continuano in Siria gli scontri e i raid, ieri pomeriggio è stata aperta la Porta Santa ad Aleppo. Il rito si è svolto nella Parrocchia di San Francesco, attaccata lo scorso 25 ottobre con un lancio di granate. Sul significato di questo evento ascoltiamo il padre francescano Ibrahim Alsabagh, parroco della comunità latina di Aleppo, al microfono di Fabio Colagrande per Radio Vaticana:
R. – E’ un grande segno di carità di questi cristiani, che vivono qui nonostante tutto l’odio e non pensano alla vendetta, ma invece alla riconciliazione e ad aprire la porta anche alle persone che hanno tirato bombe alla Chiesa. E’ un grande segno di speranza. Questo significa anche, infatti, che l’odio non prevale, la morte che viene da queste bombe e da quello che succede oggi nel Paese non prevale sulla vita e non prevale sull’intervento misericordioso di Dio, che sperimentiamo ogni giorno nella nostra vita. E’ un grande segno, quindi, di speranza e di carità per tutta la comunità cristiana, ma anche per tutti i cittadini.
D. – La porta della parrocchia di San Francesco ad Aleppo può essere una porta aperta anche sulla pace, sulla riconciliazione, sul dialogo?
R. – Certamente, perché ormai lanciamo ogni giorno messaggi di riconciliazione, di speranza non soltanto ai cristiani, di carità. Stendiamo la mano non soltanto ai nostri, ma anche alle persone che appartengono all’altra parte, a quelli più fondamentalisti, che per odio lanciano bombe cieche sulle abitazioni, sulle strade, sulle chiese, sulle moschee. Stendiamo sempre la mano e abbiamo ogni giorno qualche messaggio che viene mandato a tutte le persone, a tutta Aleppo, ma anche a tutto il Medio Oriente e a tutto il mondo.
D. – Come si vive oggi ad Aleppo?
R. – C’è paura, perché abbiamo sempre notizia delle tante bombe che cadono ancora in diverse zone della città, zone controllate dall’esercito regolare. Queste bombe continuano a creare danni, a distruggere tante case, ad ammazzare tante persone. Per questo c’è sempre un po’ di paura, un po’ di tensione, un po’ di amarezza. A livello di fede, però, abbiamo sempre i cuori pieni della consolazione dello Spirito Santo ed anche di gioia. Per noi questa Porta Santa, voluta dal Papa nel nome di tutta la Chiesa, in tutto il mondo, è un grande segno di speranza e un grande segno di questa presenza affettuosa di un Padre misericordioso che provvede sempre ai suoi figli, ma anche a tutti gli uomini che sono qui.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)
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