Categorie: Italiae et Ecclesia

Apre Porta Santa alla Porziuncola: il segreto è arrendersi a Dio

Apre domani la Porta Santa alla Porziuncola, nella Basilca di Santa Maria degli Angeli. Presiede la celebrazione – alle 16,30 – il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino. Eugenio Bonanata per Radiovaticana ha chiesto al custode della Porziuncola, padre Rosario Gugliotta, quale sia il significato del rito che avviene in un luogo legato in modo speciale alla misericordia e al perdono:

R. – Aprire la Porta della Misericordia alla Porziuncola è confermare quello che la Porziuncola fa già da otto secoli, cioè è un luogo che dispensa misericordia sotto varie forme: nell’annuncio della Parola ma soprattutto attraverso il Sacramento della Riconciliazione. Cioè, la Porziuncola è il luogo per eccellenza della misericordia perché scelto da Dio per intercessione di Francesco come luogo dove Lui si è rivelato come il Dio della Misericordia.

D. – Qual è il messaggio per i pellegrini?

R. – Il messaggio per i pellegrini è quello di Francesco, di otto secoli fa: “Vi voglio mandare tutti in Paradiso”, il desiderio di annunciare la misericordia di Dio ad ognuno che arriva perché Francesco ha capito che il vero dono che può accogliere ogni pellegrino, ogni fedele è accogliere la misericordia, perché la misericordia trasforma il cuore dell’uomo e rende ogni uomo veramente felice.

D. – Stiamo parlando di un momento-simbolo, di un momento-chiave di tutto l’anno giubilare: possiamo pensarla in questo modo?

R. – Sì. Anche perché per noi, poi, è l’anticipo di un evento: richiamandoci al 1216, l’anno prossimo ricorrerà l’ottavo centenario della concessione dell’Indulgenza della Porziuncola a Francesco, per cui c’è anche questa felice concomitanza. Perciò, per noi davvero diventa un doppio impegno a far sì che i pellegrini che arrivano trovino e incontrino qualcosa della misericordia di Dio che possa cambiare il cuore dell’uomo così come ha cambiato la vita di Francesco.

D. – Come vi siete preparati, voi frati, a questo momento?

R. – Noi siamo stati chiamati per primi a prepararci sia con incontri sia attraverso l’esperienza che ciascuno di noi fa con la misericordia di Dio, perché non possiamo dare nulla agli altri se non ce l’abbiamo prima noi. Continuamente esorto i frati a fare sempre esperienza della misericordia, perché chi incontra noi possa incontrare veramente qualcuno che fa esperienza della misericordia di Dio. Lo dobbiamo fare con la nostra vita, perciò con l’accoglienza incondizionata, con la disponibilità anche ai confessionali … Con tutte le nostre forze e con tutte le nostre energie accoglieremo chiunque arrivi alla Porziuncola.

D. – In che modo il pellegrino, il singolo si può preparare a questo momento? Cosa può fare? Qual è il consiglio?

R. – Per fare esperienza della misericordia di Dio, bisogna arrendersi a Lui, lasciarsi raggiungere da Lui, capire che noi da soli non possiamo farcela. Ecco: se già c’è questo desiderio, chi arriva qui ma in ogni altro santuario, consapevole, già questa è una predisposizione a far spazio alla misericordia di Dio nella nostra vita.

D. – Mi fa qualche esempio?



R. – Per esempio a lasciarti raggiungere veramente anche nei fatti piccoli del quotidiano, cercando così di non dar spazio a eventuali screzi nei rapporti, nelle relazioni; a cedere anche un po’ il passo a relazioni nuove all’insegna della misericordia, a non lasciarci condizionare dai risentimenti, dalle vendette, dall’edonismo, ma proprio a incominciare dalle piccole cose di ogni giorno ad aprirci a questa realtà nuova, che vuole raggiungerci. Perciò, se già noi ci prepariamo anche così, a gesti concreti di ogni giorno, poi davvero questo fa spazio perché il cuore sia raggiunto nella pienezza della misericordia di Dio. Allora avremo occhi nuovi per guardarci tra di noi: ci guarderemo con occhi di misericordia, come il Padre guarda ciascuno di noi.



Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)

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