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Aridatece Giulio. Italia senza maggioranza. Si schianta il Pd. Volano i 5 stelle.

Si afferma il Movimento 5 stelle, mentre il centrodestra è la prima coalizione e crolla il Pd

Roma, 5. Il Movimento 5 stelle (M5s) ottiene il maggior numero di consensi, mentre il centrodestra, all’interno del quale la Lega sopravanza Forza Italia (Fi), è la coalizione più votata. Netto calo per il centrosinistra, che registra il crollo del Partito democratico (Pd), sceso ben al sotto della soglia del 20 per cento. Sulla carta, una maggioranza stabile non c’è. Questo il principale verdetto delle elezioni politiche italiane che si sono svolte ieri. Spetta ora al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, decidere, sulla base di questi risultati, a chi affidare il mandato, presumibilmente esplorativo, per formare il governo.

L’affluenza al voto è stata di circa il 75 per cento, la stessa del 2013, quando però si è votato in due giornate. Stando a dati ancora parziali, M5s supera il 32 per cento dei voti. Il centrodestra, formato da Forza Italia (Fi), Lega, Fratelli d’Italia (Fdi) e Noi con l’Italia, ottiene circa il 37 per cento dei consensi. Come accennato, all’interno della coalizione la Lega supera il 17 per cento e sorpassa Fi, ferma attorno al 14. Grande sconfitto è invece il Pd che si attesta al di sotto del 19 per cento. Resta fuori dalla soglia minima di sbarramento, fissata al 3 per cento, il partito di Emma Bonino, +Europa. La lista di sinistra Liberi e Uguali non supera il 3,3 per cento.

«Penso che nei prossimi cinque anni l’Italia ha la possibilità di diventare un paese efficiente, moderno e federale» ha dichiarato questa mattina il segretario della Lega, Matteo Salvini. «Il governo tocca a noi di centrodestra. La Lega ha vinto all’interno della coalizione e rimarrà alla guida del centrodestra» ha aggiunto, precisando che intende lavorare «per modificare e togliere alcuni parametri europei». In particolare Salvini ha detto di essere «convinto, a proposito dell’euro, che la moneta unica è destinata a finire e questo non perché lo voglio io ma perché lo dicono fatti, il buon senso, l’economia reale. E vogliamo arrivare preparati a quel momento».

L’esito del voto è «un risultato post-ideologico» ha commentato da parte sua il candidato premier del M5s, Luigi Di Maio. «Sono fiducioso, il presidente della Repubblica saprà guidare questo momento con autorevolezza e sensibilità» ha aggiunto parlando a Roma, dove all’indomani del voto ha incontrato i vertici del movimento. «Siamo di fronte a un risultato di cambiamento profondo, è chiaro che non è più un voto di protesta, ma di costruzione» ha spiegato il parlamentare Roberto Fico, esponente di spicco del movimento, che è stato rieletto alla Camera.

Nettamente diversi i toni nel centrosinistra. Il segretario del Pd, Matteo Renzi, non ha ancora rilasciato dichiarazioni. Il suo portavoce ha annunciato un incontro con la stampa nel pomeriggio. In mattinata si sono diffuse voci di possibili dimissioni, poi smentite.

Sul fronte internazionale, il portavoce della Commissione europea ha sottolineato che Bruxelles ha espresso «fiducia nella capacità del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di facilitare la formazione di un governo stabile in Italia».

Sempre ieri, intanto, gli elettori sono stati chiamati a rinnovare alcune amministrazioni regionali. Si è votato nel Lazio, con un’affluenza vicina al 72 per cento, e in Lombardia, dove al voto sono andati quasi il 77 per cento degli aventi diritto. Per il momento sono disponibili solamente i primi sondaggi dopo il voto. Il candidato del centrodestra in Lombardia, Attilio Fontana, è dato in ampio vantaggio su Giorgio Gori, sostenuto da una coalizione di centrosinistra. Nel Lazio la corsa è molto più incerta: in lizza rimarrebbero il presidente uscente Nicola Zingaretti del centrosinistra, Stefano Parisi per il centrodestra e Roberta Lombardi del M5s.

Fonte: Osservatore Romano

 

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