Non mi piace scrivere o parlare stile ‘bollettino di guerra’, ad esempio: “hai sentito questo? Avete letto quest’altro? Hai visto che cosa è successo?”. E mi dispiace anche talvolta, come responsabile di un’Associazione che promuove e gestisce un progetto editoriale di cultura cristiana e giovanile, mettere in evidenza notizie sempre e solo catastrofiche o allarmanti.
Ma non riesco a trattenere lo sdegno nell’apprendere del cittadino britannico Chow Hok Kuen, di 28 anni, che è stato arrestato in Thailandia venerdì scorso dopo un controllo della polizia poichè vendeva dei feti morti carbonizzati e poi ricoperti d’oro, come portafortuna per facoltosi clienti. Macabro e contemporaneamente sconvolgente.
Nel suo bagaglio, ad un controllo, è infatti stato scoperto un cartone contenenti cadaveri di feti carbonizzati tra i due e i sette mesi; in alcuni casi completamente ricoperti d’oro. Le indagini sono partite in seguito ad una segnalazione arrivata da un sito di magia nera che offre feti in vendita, come conferma anche qualche organo di informazione.
E se questa notizia vi sembra incredibile, sappiate che la cosiddetta pratica del “bambino dorato”, è ancora piuttosto diffusa a Taiwan (dove l’uomo gestiva le sue vendite) e viene ritenuta più che normale da un numero considerevole di persone. A Napoli i cornetti rossi porta fortuna, nel paese asiatico i bimbi carbonizzati e dorati. Il mondo non è in mano alla superstizione ed alla magia???
E poi il giro d’affari è incredibile (e penso anche agli acquirenti, oltre che al maniaco pazzoide): un feto come quello rinvenuto nel bagaglio di Hok Kuen, può valere quasi 7000 dollari. Ora per il 28enne si profila la possibilità di essere condannato e dover scontare almeno un anno di carcere per il reato di occultamento di cadavere (la legge è leggera, purtroppo). Il tutto, ovviamente, senza considerare l’aspetto morale della sua attività commerciale che porta dritti verso satana. Padrone vero del giro commerciale in questione. di Daniele Venturi