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Arrestato Matteo Messina Denaro. Il superlatitante finisce la sua fuga

Il boss mafioso Matteo Messina Denaro è stato arrestato dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza.

L’inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano (Tp) è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. E’ quanto apprende l’ANSA da fonti qualificate.

Matteo Messina Denaro sarebbe stato arrestato all’interno di una clinica privata di Palermo. Il blitz è stato coordinato dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

La storia criminale che oggi finalmente finisce

Matteo Messina Denaro è nato a Castelvetrano, in provincia di Trapani, in Sicilia, nel 1962. È stato iniziato alla mafia all’età di 17 anni e rapidamente è salito nella gerarchia della famiglia mafiosa di Cosa Nostra. Nel 1993, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio del giudice Giovanni Falcone. In seguito, è stato condannato per altri omicidi e reati legati alla mafia, tra cui l’omicidio del giudice Paolo Borsellino e l’omicidio del generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa.

Messina Denaro è stato in fuga dalla fine degli anni ’90 e si ritiene che sia ancora in vita e che sia ancora attivo nel controllo delle attività criminali della sua famiglia. Le autorità italiane e internazionali ritengono che sia stato in grado di evadere la cattura grazie all’aiuto dei suoi affiliati e alla sua capacità di nascondersi in aree rurali della Sicilia.

Nel corso degli anni, Messina Denaro è diventato uno dei boss più ricercati dalle autorità italiane e internazionali. La polizia italiana e le forze di sicurezza internazionali stanno conducendo una vasta caccia all’uomo per catturarlo. Nel 2012 la polizia italiana ha arrestato numerosi affiliati e famili

Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia

Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni commenta la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro. “All’indomani dell’anniversario dell’arresto di Totò Riina, un altro capo della criminalità organizzata viene assicurato alla giustizia.

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“Abbiamo catturato l’ultimo stragista responsabile delle stragi del 1992-93”. Così il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia ha aperto al conferenza stampa per l’arresto di Matteo Messina Denaro. 

“Siamo particolarmente orgogliosi del lavoro portato a termine questa mattina che conclude un lavoro lungo e delicatissimo. E’ un debito che la Repubblica aveva con le vittime della mafia che in parte abbiamo saldato”.

“Catturare un latitante pericoloso senza ricorso alla violenza e senza manette è un segno importante per un paese democratico”.

Così il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia alla conferenza stampa sull’arresto di Messina Denaro.”Allo stato non abbiamo elementi per parlare di complicità del personale della clinica anche perchè i documenti che esibiva il latitante erano in apparenza regolari, ma le indagini sono comunque partite ora” ha aggiunto il procuratore. “Ci è apparso in buona salute e di buon aspetto non ci pare che le sue condizioni siano incompatibili con il carcere”.

Lo ha detto l’aggiunto di Palermo Paolo Guido alla conferenza stampa. “Era di buon aspetto, ben vestito, indossava capi di lusso ciò ci induce a dire che le sue condizioni economiche erano buone”, ha aggiunto. “Ovviamente sarà curato come ogni cittadino ha diritto essere curato”, ha concluso. Al momento della cattura indossava anche un orologio molto particolare del valore di 30-35mila euro.

“C’è stata certamente una fetta di borghesia che negli anni ha aiutato Messina Denaro e le nostre indagini ora stanno puntando su questo”. Lo ha detto il procuratore Maurizio de Lucia durante la conferenza stampa sulla cattura del boss.

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