Il culto per la Madonna delle Grazie era vivo in Montefortino fin dal XV° secolo: da quando, cioè, un’artista rimasto sconosciuto scolpì la Sacra Immagine della Madonna delle Grazie da un solo blocco di legno di tiglio policromo, a grandezza quasi naturale. La Statua fu ritrovata all’interno del piccolo convento di San Michele Arcangelo, onorata e pregata da alcuni buoni fraticelli devoti a San Francesco.
Una delle caratteristiche più attraenti ed unica dell’intera processione e senza dubbio l’addobbo e l’infioratura dei Cristi. Tale innovazione risale al 1857, quando per la prima volta nel registro dei rendiconti troviamo la parola “infioratura”. Gli infioratori erano dei veri artisti e specialisti che durante la processione dovevano preparare la cappella nella piazza principale del paese, che doveva contenere l’Immagine pronta per l’adorazione del popolo. Dovevano preparare anche un pannello di fiori al centro della stessa piazza, con migliaia di petali multicolori che riproduceva un mistero della Vergine. Inoltre, dovevano allestire, sul portone di Santa Croce, un festone floreale.
Nata come puro abbellimento floreale per festeggiare, con la bellezza dei doni naturali, la sacralità della festa della Madonna delle Grazie, gradualmente si è dilatata fino a divenire parte essenziale della processione. La popolazione afferma: “Se mancassero i Cristi infiorati, non sarebbe vera processione”.
Oggi la Processione ne è arricchita da otto, costruiti con tecniche diverse pur mantenendo il loro significato originario. Intorno al Cristo infiorato e al mondo dei cristari vi sono diversi aspetti sconosciuti ai più, ma interessanti soprattutto sotto l’aspetto sociale.
I Cristi infiorati sono grandi crocefissi di legno (mt. 2,5 x 1) sormontati da una struttura di canne, intessuta di asparago selvatico e guarnita con migliaia di fiori.
La preparazione di un Cristo infiorato richiede circa 120 ore di lavoro complessivo e vi lavorano più di dieci persone tutte facenti parte della confraternita che realizza l’infioratura.
[box]Per noi di Papaboys 3.0 come inviata speciale ad Artena c’era Elvira Di Cori @ElviraCori che ci ha mandato queste bellissime immagini:[/box]
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A cura di Redazione Papaboys
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