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Attacco alla sinagoga. Appello di pace della Chiesa di Terra Santa

PatriarchelatinFouadTwal“Porgo le mie condoglianze ai parenti delle vittime dell’assalto alla sinagoga di Gerusalemme e di tutte le violenze che insanguinano la Terra Santa. Nelle nostre chiese, nei conventi e nei monasteri, pregheremo più che mai che il Signore ci aiuti e aiuti i dirigenti politici a fare i passi giusti affinchè ci sia pace e sicurezza per tutti, tutti, tutti”. Così il patriarca di Gerusalemme dei latini, Fouad Twal, esprime in una dichiarazione la sua partecipazione e vicinanza alle vittime dell’attentato avvenuto stamane presso una sinagoga di Gerusalemme e a tutti coloro che continuano a soffrire per i conflitti che segnano la terra dove è vissuto Gesù.

Il patriarca, appena tornato da un viaggio all’estero, riferisce all’agenzia Fides di una Gerusalemme segnata dal rafforzamento delle misure di sicurezza e dei posti di blocco. “Ma proprio questo – aggiunge mons. Twal – è il segno che la situazione è tutt’altro che normale, e le misure di controllo non possono di per sé risolvere la gravità dei problemi. Occorre andare alle radici, togliere le cause della disperazione che genera violenza, interrompere la spirale infinita delle vendette. Altrimenti vivremo sempre tutti nella paura, senza libertà né dignità. Sono questi i pensieri che abbiamo nel cuore, mentre ci avviciniamo al prossimo Natale”.

Dal canto suo – riferisce l’agenzia Sir – il vicariato per i cattolici di lingua ebraica in Israele parla di “una notizia terribile. Il lutto scende di nuovo su Gerusalemme”. “Vogliamo pregare per coloro che sono stati uccisi, per le loro famiglie che sono in lutto, e per la città di Gerusalemme. La Città Santa piange i suoi figli. La vocazione di Gerusalemme è quella di essere una città di pace per tutti i suoi residenti” conclude il breve comunicato che affida la sua preghiera al passo di Isaia sulla rinascita di Gerusalemme (62, 1-6): “Per amore di Sion non mi terrò in silenzio, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finché non sorga come stella la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada…”. 

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