L’attentato a Bir al-Abed, a ovest della città di Arish, nella regione del Sinai settentrionale. I terroristi avrebbero collocato ordigni artigianali intorno al luogo di culto, facendoli esplodere all’uscita dei fedeli, dopo la preghiera del venerdì. Sospetti su gruppi islamisti.
IL CAIRO – È di almeno 155 morti e 120 feriti il bilancio dell’attacco terroristico avvenuto stamattina contro la moschea di Bir al-Abed, a ovest della città di Arish, nella regione del Nord Sinai, in Egitto. I terroristi avrebbero collocato ordigni artigianali intorno al luogo di culto, facendoli esplodere all’uscita dei fedeli, dopo la preghiera del venerdì, giorno sacro per i musulmani. Gli attentatori hanno poi sparato sulle persone in fuga. Il commando non è ancora stato identificato, ma i sospetti delle autorità ricadono su gruppi islamisti attivi nella regione.
La moschea colpita “è frequentata dalla tribù Sawarka, la maggiore del nord del Sinai e, in generale, conosciuta per la sua collaborazione con l’esercito e le forze dell’ordine” nella lotta contro l’Isis: lo riferiscono fonti locali all’Ansa.
Secondo quanto riferito al canale Extra News dal responsabile dei soccorsi Ahmad al-Ansari, i terroristi hanno aperto il fuoco anche sulle ambulanze arrivate sul luogo dell’attacco, ostacolando così il lavoro dei soccorritori che tuttavia sono riusciti a raggiungere la moschea.
Al momento non c’è stata nessuna rivendicazione. Il presidente egiziano al-Sisi ha convocato una riunione d’emergenza con i responsabili della sicurezza. Dichiarati tre giorni di lutto nazionale. Al-Azhar, il più influente centro teologico e universitario dell’islam sunnita, basato al Cairo, ha condannato l’attentato terroristico. Lo riferisce l’agenzia Mena citando dichiarazioni di Ahmed al-Tayeb, grande Imam del centro.
Fonte: Repubblica