Ancora 48 ore e Simona Monti avrebbe preso l’aereo per tornare in Italia, dove aveva deciso di trascorrere i mesi della gravidanza. La giovane di Magliano Sabina (Rieti) aveva infatti appena scoperto di aspettare un bambino e per questo i suoi piani in Bangladesh erano saltati.
Al fratello, sacerdote della diocesi di Avellino, aveva confidato la gravidanza e gli aveva detto che voleva partorire in Italia accantonando per almeno un anno i viaggi di lavoro che l’avevano portata prima in Cina e poi in Bangladesh, dove venerdì ha trovato una orribile morte per mano di un commando Isis che ha assalto l’Holey Artesan Bakery, dove sono rimasti uccisi altri 8 italiani mentre uno risulta ancora disperso.
“Questa esperienza di martirio per la mia famiglia e il sangue di mia sorella Simona spero possano contribuire a costruire un mondo più giusto e fraterno”. Sono le parole di don Luca Monti, il fratello di Simona, a nome della famiglia distrutta dal dolore.
Alfredo Graziani il sindaco di Magliano Sabina spiega all’Ansa che “Simona amava l’Italia e più di tutto avrebbe desiderato rimanere e lavorare qui. Viveva all’estero da tanto perché lì aveva trovato lavoro”.
Monti conosceva il cinese e altre lingue straniere, viveva da tempo in Bangladesh dove lavorava per una azienda di tessuti e prima di Dacca aveva vissuto in Cina. La mamma di Simona, riferisce lo stesso sindaco è “disperata”.