Un israeliano è stato accoltellato alla stazione degli autobus di Gerusalemme. Lo ha detto il portavoce della polizia. Il ferito, una guardia di sicurezza di 25 anni, è in gravi condizioni mentre l’assalitore è stato catturato.
Proseguono anche oggi in Cisgiordania e ai confini della striscia di Gaza manifestazioni di protesta palestinesi contro la decisione del presidente Usa Donald Trump di riconoscere Gerusalemme quale capitale di Israele. Secondo la televisione israeliana, incidenti si sono verificati stamane in prossimità di Betlemme e di Hebron. A Tekoa, presso Betlemme, una israeliana è stata ferita da una sassata lanciata da palestinesi contro la automobile su cui viaggiava.
Il ministero della sanità palestinese ha riferito che è di oltre 1.250 il bilancio complessivo dei feriti palestinesi in questi giorni. Del totale, secondo la stessa fonte, 150 sono stati colpiti “da munizioni vere”. Si sono anche verificati scontri nel campus dell’Università di Hebron, dove – secondo l’agenzia ufficiale palestinese Wafa – “dozzine di studenti sono stati intossicati dai gas lacrimogeni sparati dalle forze di occupazione israeliane”. La Wafa ha poi aggiunto che l’esercito “ha impedito agli studenti universitari di organizzare una marcia studentesca verso Al-Quds Al-Khalil Street”.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito oggi Israele “uno Stato terrorista” che “uccide bambini”, aggiungendo che lotterà “con tutti i mezzi” contro il riconoscimento da parte degli Stati Uniti di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. “La Palestina è una vittima innocente. Quanto a Israele, è uno Stato terrorista, sì, terrorista!”, ha tuonato il leader turco parlando a Sivas, secondo quanto riferiscono i media. “Non lasceremo Gerusalemme nelle mani di uno Stato che uccide i bambini”, ha aggiunto.
Israele ha scoperto, e reso inoperativo, un nuovo tunnel militare di Hamas che da Khan Younes (centro della Striscia) si inoltrava per 200 metri in territorio ebraico: lo ha detto il portavoce militare, Jonathan Conricus, spiegando che la galleria sotterranea era dotata di “sistemi sofisticati” per permettere il passaggio verso Israele e attaccare soldati e popolazione. “Non cerchiamo un’escalation – ha aggiunto – ma dobbiamo difendere i nostri civili e non accetteremo violazioni della nostra sovranità”.
”Facciamo appello al nostro popolo a portare avanti la intifada e a fare ricorso a tutti i mezzi di resistenza per opporsi agli occupanti”: questo il messaggio divulgato oggi sul web da Hamas con un poster che mostra un suo miliziano mentre impugna un fucile. Riferendosi alla uccisione a Gaza di due suoi miliziani in un’incursione aerea israeliana, Hamas aggiunge: ”Il nemico pagherà un duro prezzo avendo infranto le regole della guerra alla resistenza. I prossimi giorni dimostreranno l’enormità del suo errore”.
“Rispetto l’Europa ma non sono pronto ad accettare il suo doppio standard”, ha detto il premier Benyamin Netanyahu prima di partire per la Francia dove oggi vedrà il presidente Emmanuel Macron per poi proseguire per Bruxelles. Dall’Europa – ha aggiunto -“ho sentito voci di condanna della storica decisione di Trump, ma non sul lancio di razzi contro Israele e sul terribile incitamento contro lo stato ebraico”. “Non accetto – ha concluso – questa ipocrisia e presenterò la verità di Israele a testa alta”.
Trump ha lanciato un appello alla calma e alla moderazione dopo la giornata di violenze in Medio Oriente, in seguito alla sua decisione di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele. “Il presidente – ha detto una portavoce della Casa Bianca – spera che le voci della speranza prevalgano su coloro che diffondono l’odio”.
“Ho mantenuto la mia promessa elettorale – gli altri non lo hanno fatto”. Così Donald Trump su Twitter in riferimento all’annuncio di voler trasferire l’ambasciata Usa a Gerusalemme e aver dichiarato la città capitale di Israele. Il tweet è accompagnato da un video in cui compaiono gli ex presidenti Usa, Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama, e infine Trump, dove tutti affermano che Gerusalemme è la capitale di Israele, e l’attuale presidente lo ha poi dichiarato ufficialmente.
E’ il più duro affondo di Barack Obama contro Donald Trump dopo il cambio della guardia alla Casa Bianca. L’ex presidente americano – pur senza mai citarlo – ha di fatto paragonato il tycoon ad Adolph Hitler, agitando lo spettro della Germania nazista. I fatti si riferiscono a martedì scorso, quando Obama è intervenuto ad un evento a porte chiuse dell’Economic Club di Chicago. L’ex commander in chief ha lanciato un appello agli americani a restare vigili e a difendere la democrazia, messa in pericolo dall’affermarsi di una mentalità bigotta e nazionalista.
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