Pubblicità
HomeNewsPax et JustitiaAyotzinapa. Vescovi messicani: ''Basta corruzione e violenza!''

Ayotzinapa. Vescovi messicani: ”Basta corruzione e violenza!”

Ayotzinapa. Vescovi messicani: ''Basta corruzione e violenza!''La Conferenza episcopale messicana (Cem) ha pubblicato una dichiarazione, inviata all’Agenzia Fides, in cui esprime solidarietà alle famiglie dei 43 studenti scomparsi a Ayotzinapa e chiede che si metta fine a questo clima di violenza: “Unendo la nostra voce alla vostra e a quella di tutta la nostra società, diciamo: basta a tanta corruzione, impunità e violenza!” Quindi la dichiarazione prosegue: “Esortiamo le autorità a indagare fino alla fine, fino alle ultime conseguenze, per conoscere con certezza la situazione degli scomparsi e punire con tutto il peso della legge gli autori intellettuali e materiali. Chiediamo anche di far valere lo stato di diritto, per mettere fine a tutte le forme di violenza, alle attività illegali, alla corruzione, all’impunità, ai collegamenti e alla complicità di alcuni funzionari con la criminalità organizzata”.

Il documento è firmato, a nome di tutti i vescovi messicani, dall’arcivescovo di Guadalajara e presidente della Cem, il card. José Francisco Robles Ortega, e dal segretario della Cem, il vescovo ausiliare di Puebla, mons. Eugenio Lira Rugarcia.

Ayotzinapa. Vescovi messicani: ''Basta corruzione e violenza!''

Venerdì scorso a Chilpancingo, il Procuratore generale della Repubblica, Jesús Murillo, aveva incontrato i genitori dei 43 studenti scomparsi a Ayotzinapa ed aveva riferito loro la confessione di 3 sicari che hanno raccontato come hanno giustiziato e bruciato i corpi degli studenti, per poi disfarsi dei resti gettandoli nel fiume San Juan. La notizia è stata riportata ampiamente da tutti i media messicani e di altre nazioni.

La drammatica vicenda continua ad infiammare gli animi e ad avere conseguenze di ordine pubblico: nelle ultime ore un gruppo consistente di studenti e di altre persone ha manifestato davanti al palazzo del governo della capitale, appiccando il fuoco alle porte dell’edificio.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome