Povertà, analfabetismo e disinformazione: sono questi i fattori che alimentano il traffico di esseri umani – in particolare bambini e donne – in Bangladesh. La denuncia arriva da Ong nazionali (World Vision Bangladesh, Bangladesh Sishu Adhkur Foundation) e internazionali (Terre Das Homes Netherlands), che hanno organizzato un seminario a Dhaka per fare il punto della situazione e sviluppare nuove strategie per combattere questo fenomeno. Il sud del Paese è l’area dove il traffico umano è più diffuso e dove per questo le Ong sono più attive. Chandan Z. Gomes, cattolico e direttore di World Vision Bangladesh, spiega che “la maggior parte dei bambini finisce nel giro della prostituzione in India, Pakistan, Nepal e altri Paesi limitrofi. Altri invece vengono usati per il traffico di organi”. La dott.ssa Ishrat Shamim, del Dipartimento di sociologia dell’università di Dhaka, ha illustrato alcune statistiche. “Tra il 2001 e il 2007 – ha sottolineato – circa 1.618 bambini sono caduti vittime del traffico. Di questi 825 erano maschi e 793 femmine. In linea generale il numero si è ridotto nel corso degli anni. In Bangladesh i bordelli conosciuti sono 13: il 42% delle donne e dei bambini che vi lavorano hanno iniziato tra i 13 e i 17 anni. Per proteggere i minori dal traffico, World Vision e Caritas Bangladesh cercano di attuare programmi di sensibilizzazione e istruzione nelle zone più a rischio, in particolare quelle che si trovano lungo i confini. di Sumon Corraya
Bangladesh: povertà e analfabetismo favoriscono il traffico dei minori
Di Redazione
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