Questa mattina tre criminali ancora ignoti hanno sgozzato un uomo convertito al cristianesimo nella città di Kurigram, nel nord del Bangladesh. La vittima si chiamava Hossain Ali Sarkar e aveva 68 anni. Egli era membro della Isa Fellowship Church (protestante), di cui fanno parte diversi fedeli convertiti dalla religione islamica.
Hossain aveva combattuto nella guerra per l’Indipendenza dal Pakistan nel 1971 ed era uno stimato operatore sanitario, ormai in pensione, del Dipartimento locale di sanità. Nirmal Rozario, segretario generale della Bangladesh Christian Association, dice ad AsiaNews : “L’uccisione di Hossain Ali Sarkar, un uomo convertito al cristianesimo, è inaccettabile e dolorosa. Condanniamo il suo omicidio e chiediamo che venga fatta giustizia”.
L’aggressione è avvenuta questa mattina intorno alle 6.55 (ora locale). L’uomo era uscito di casa per fare ginnastica, quando è stato avvicinato da tre persone in motocicletta. Gli aggressori lo hanno accoltellato con ferocia e lasciato il suo corpo esanime riverso sul terreno.
I tre hanno anche minacciato di morte un uomo accorso sul posto, e poi durante la fuga hanno fatto esplodere una bomba a mano.
Il figlio della vittima Azad Ali, ha riferito che il padre non aveva nemici: “Non sappiamo chi possa aver commesso questo gesto”. Tobarok Ulla, capo della polizia locale ha confermato l’uccisione e ha aggiunto: “Crediamo che sia un omicidio premeditato”. Il funzionario non ha escluso che si tratti dell’opera di “un gruppo militante”.
Il cristiano si era convertito dall’islam nel 1999. Il suo omicidio è l’ultimo di una lunga serie di episodi di violenza contro la minoranza cristiana nel Paese. I cristiani in Bangladesh rappresentano lo 0,4% su 160 milioni di abitanti, di cui oltre il 90% professa la religione islamica. Secondo la classifica stilata da Open Doors UK, che monitora gli episodi di estremismo islamico e di nazionalismo religioso, il Bangladesh si posiziona al 35mo posto tra i Paesi più oppressivi nei confronti dei cristiani.
La comunità cristiana è spesso vittima di aggressioni. Lo scorso novembre i radicali islamici hanno tentato di uccidere a colpi d’arma da fuoco p. Piero Parolari, sacerdote del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere); a dicembre diversi religiosi hanno subito minacce di morte; a febbraio alcuni criminali hanno vandalizzato un convento e picchiato le suore.
Un musulmano convertito al cristianesimo, che chiede l’anonimato per motivi di sicurezza, dice ad AsiaNews. “Vivo sempre nella paura perché mi sono convertito. Prego Gesù che mi mantenga in salvo”.
Redazione Papaboys (Fonte www.asianews.it)
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