ROMA – Il patriarca ecumenico Bartolomeo è arrivato ieri sera Roma, per partecipare alla preghiera per la pace di questa domenica, su invito del Papa Francesco. Il Pontefice ha invitato anche il presidente israeliano Shimon Perez e il palestinese Mahmoud Abbas, per pregare per la pace nel martoriato Medio Oriente , dove l’elemento cristiano sta per scomparire.
Nella sua lettera d’invito, papa Francesco dice che la presenza di Bartolomeo è “un atto di continuità del loro comune pellegrinaggio di Gerusalemme…. Un vero dono”. Nel messaggio, il Pontefice ringrazia Bartolomeo per la sua insistenza nel realizzare l’incontro di Gerusalemme “che è stato un vero dono del Signore per venerare insieme quei santissimi luoghi e unirci in preghiera sul luogo del Sepolcro di Cristo, fondamento della nostra speranza”.
Bartolomeo ha sottolineato che la preghiera di questa domenica – riferisce Nat da Polis di Asianews – assume un significato molto importante che va oltre i risultati immediati: esso vuole dimostrare che tocca ai cristiani il compito privilegiato di essere la vera voce della pace nel mondo, nel rispetto dei dettami del nostro Signore espressi nella tradizione apostolica della vera Chiesa unita.
Insomma, la vera unità tra i cristiani costituisce il vero catalizzatore per la vera pace nel mondo ed è l’unica risposta ai problemi esistenziali del nostro piccolo pianeta. A chi tra i cristiani è titubante verso queste iniziative, il patriarca ecumenico ha ripetuto quanto detto a Gerusalemme: “Ho camminato con mio fratello Francesco su questa Terra Santa non con i timori di Cleopa e Luca nel loro cammino verso Emmaus (cfr Luca 24, 13-35), ma ispirato dalla viva speranza, come ci insegna Nostro Signore “.
Nella visione di Bartolomeo, anche la preparazione e la celebrazione di tutti i cristiani per i 1700 anni del Concilio di Nicea – di cui si è parlato a Gerusalemme con il papa – rientra nel cammino per la pace del mondo.