Categorie: Caritas et Veritas

Beati coloro che lavano le loro vesti

“Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all’albero della vita e potranno entrare per le porte nella città. Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna!” (Ap 22,14-15).

Sono queste le parole dell’ultima beatitudine contenuta nel Libro dell’Apocalisse. È un’esortazione e insieme un severo monito ai discepoli di Gesù perché continuino a perseverare nell’amore e nella pazienza del loro Maestro e Signore. Essi sono invitati a lavare le loro vesti. Il Signore sta per venire e dovrà trovarli mondi di giustizia e di santità.

Nessuno può entrare nel regno dei cieli con le vesti immonde, macchiate di peccato. Ognuno è invitato a verificare il suo stato spirituale, a curare il candore della sua anima, la purezza del suo spirito, la rettitudine della sua coscienza, la fermezza della volontà, la costanza della sua decisione di andare fino in fondo nella testimonianza da rendere a Gesù Signore.

Oggi ci appelliamo con tanta facilità alla misericordia di Dio ma non abbiamo capito che ognuno di noi ha nelle proprie mani la sua sorte eterna. Con facilità diciamo che il Signore perdona, ma nessuno dice che bisogna convertirsi e cambiare vita. Ognuno è posto dinanzi al mistero della sua volontà, della sua scelta, della sua opzione. La vita è il tempo della scelta e fino all’ultimo istante è sempre possibile accogliere la grazia di Dio e passare dalla menzogna, dalla falsità, dalla superbia, dalla concupiscenza, dall’idolatria alla vera adorazione di Dio vivendo conformemente alla sua Parola. Senza questo passaggio non sarà mai possibile entrare nel giardino di Dio e inebriarsi di vita eterna.

Ognuno può anche scherzare con la Parola del Signore, prenderla alla leggera, deriderla, interpretarla in modo erroneo, falso, bugiardo, può dire il contrario di ciò che essa dice al fine di giustificare ogni peccato e ogni trasgressione della legge. Oggi, nel tempo della storia, tutto si può fare della Parola del Signore. La si può credere, non credere, accogliere, non accogliere, rifiutare, accettare, viverla, non viverla, viverla a metà, in modo superficiale, trasformarla svuotandola del suo reale contenuto di verità, di carità, di fede, di speranza.

La Parola del Signore si compie in ogni sua parte, sulla terra e nel cielo, nel presente e nell’eternità. Essa è la porta per entrare nel regno dei cieli e se le nostre vesti non sono state tutte ed interamente lavate nell’acqua della Parola di Dio, se da essa il nostro cuore non è stato trasformato e la nostra anima non è stata santificata, se i nostri pensieri non sono stati conformati ad essa, le porte del regno saranno inesorabilmente chiuse. Nessuno le potrà mai varcare, se non è rivestito di tutta la santità che la Parola ci annunzia e ci rivela.

È questo il mistero tremendo del giudizio di Cristo alla fine del nostro tempo. È questo giudizio che fa avere ai santi timore della morte. Loro sono santi e temono il giudizio di Dio, il giudizio che potrebbe escluderli per sempre dal suo regno di gloria. Che cosa dobbiamo dire noi che non siamo nella santità della Parola, noi che spesso giochiamo con la Parola, ci divertiamo con essa, la trattiamo a seconda dei nostri gusti e delle nostre tendenze? Noi che la Parola trascuriamo, annulliamo, vanifichiamo, sostituiamo con la nostra parola, secondo la quale tutto è possibile, tutto è consentito, tutto alla fine sarà avvolto dalla misericordia di Dio?

La beatitudine, l’ultima dell’Apocalisse, ci ammonisce a fare presto. Gesù sta per venire e sempre Egli viene per chiamare qualcuno a presentarsi per il giudizio. Poiché la venuta del Signore è sempre vicina, la Parola della profezia ci invita a purificare le nostre vesti nel sangue dell’Agnello, a lavarli nella sua grazia, nella sua verità, nella sua santità. Possiamo anche vivere da idolatri, da impuri, da peccatori, la scelta è nostra. Ma dobbiamo saperci anche assumere le conseguenze eterne, la non entrata nel giardino di Dio, la non possibilità di gustare dell’albero della vita, la nostra perdizione eterna.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, convincici che la Parola di Dio è vera e si avvera sempre e ottienici la grazia di una conversione totale ad essa. Amen. di don Francesco Cristofaro

 

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